Ilaria Salis: un anno in carcere in Ungheria, il caso che scuote l'Italia e il dibattito internazionale

Ilaria Salis, insegnante milanese di 39 anni, si trova in carcere in Ungheria da un anno, coinvolta in un complesso iter giudiziario che ha suscitato non solo dibattito nazionale ma anche implicazioni diplomatiche e politiche. Suo padre, Roberto Salis, ha rilasciato dichiarazioni a Sky TG24, sottolineando l'importanza di avere pazienza e confermando che non sono state avanzate richieste di domiciliari in Ungheria per motivi di sicurezza.

Roberto Salis ha anche riferito che finalmente è stato concesso a Ilaria di visionare gli atti d'accusa, compresi i video che rappresentano le accuse, contenuti in un hard disk da 10 terabyte. Tuttavia, ha sottolineato la necessità di visionare attentamente l'intero materiale, in quanto non è chiaro a quale frammento si riferiscano le accuse. Il padre ha anche precisato che l'ipotesi di terrorismo, inizialmente avanzata dagli inquirenti ungheresi, non ha mai avuto fondamento, mentre sua figlia è accusata di appartenenza ad un'organizzazione criminale.

La vicenda di Ilaria Salis ha preso avvio l'11 febbraio 2023, quando è stata arrestata con l'accusa di aver partecipato a due aggressioni a militanti di estrema destra e di far parte di un'associazione terroristica conosciuta come Hammerbande. La ragazza si trovava in Ungheria per partecipare a una manifestazione opposta a quella dei neonazisti, volta a commemorare l'assedio dell'Armata Rossa a Budapest nel 1945. Dopo l'arresto, Ilaria ha descritto la sua detenzione come una "discesa in questo mondo infero".

La vicenda ha attirato l'attenzione internazionale quando sono emerse le immagini di Ilaria in aula in catene per tre ore e mezzo. L'Italia ha attivato i canali diplomatici e i suoi legali hanno denunciato la mancanza di accesso agli atti del processo e alle prove contro di lei.

Inoltre, a Budapest è apparso un murale raffigurante una donna impiccata con la scritta "Ila antifa", suscitando ulteriori preoccupazioni per la sicurezza di Ilaria.

Il 12 febbraio, il Garante nazionale italiano dei diritti delle persone private della libertà ha reso noto che l'omologo ungherese ha assicurato di monitorare attentamente la situazione di Ilaria Salis, dopo una richiesta di intervento da parte dell'Italia.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto