'Prodotti con farine di insetti? No grazie!'

VITTORIO POLITO - A proposito di “Alimenti e preparati, destinati al consumo umano, ottenuti mediante l'utilizzo della larva gialla della farina (larva di Tenebrio molitor) congelata, essiccata o in polvere farina di insetti” di cui tanto si parla, il Decreto 6 aprile 2023, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 302 del 29.12.2023, recita tra l’altro «Considerato che, in particolare, ai sensi della predetta tabella 1, l’etichetta dei prodotti alimentari contenenti larva di Tenebrio molitor congelata, essiccata o in polvere deve indicare che tale ingrediente può provocare reazioni allergiche nei consumatori con allergie note ai crostacei e ai prodotti a base di crostacei, ai molluschi e ai prodotti a base di molluschi e agli acari della polvere»

Renzo Pellati, specialista in Scienza dell’Alimentazione, autore di diverse pubblicazioni in campo scientifico e divulgativo, nel suo libro “Tutti i cibi dalla A alla Z – La verità su cosa mangiamo” (Mondadori 2019). In uno dei suoi argomenti tratta degli “Insetti (i cibi del futuro). “Per noi occidentali - scrive Pellati - l’ostacolo maggiore a tali iniziative è rappresentato dal disgusto di avere un insetto nel piatto, e sarà necessario organizzare eventi, educare le nuove generazioni per rendere accettabile ciò che oggi non è.

L’entomologia è solo un fatto culturale, perché già consumiamo insetti nel ‘casu marzu’ (formaggio sardo) e nell’alkermes (prodotto alcolico colorato con estratti di ‘Dacrylopius coccus’), indispensabile per la zuppa inglese”. Pellati ricorda, inoltre, che anche patate e pomodori sono stati ignorati per lungo tempo: la patata brutta e sporca nasceva sotto terra “dove c’erano gli influssi del diavolo (!!!), mentre il pomodoro non è stato utilizzato per secoli, perché si riteneva pianta ornamentale e qualcuno lo riteneva anche tossico.

A parte queste raccomandazioni va detto che la farina di insetti o di grilli non sono alimenti graditi e desiderati, soprattutto dagli italiani, che sono abituati a ben altro, i prodotti di cui parla il decreto li lasciamo a chi ha preso la decisione di estendere il consumo di tali prodotti, che in molti Paesi di altri continenti, già consumano e gradiscono, come nel Ghana che consumano termiti fritte inserite nei panini o nel Centro Africa che, durante la stagione delle piogge, mangiano bruchi, mentre in Asia, l’Imperatore del Giappone Hiroito apprezzava il riso cotto con vespe croccanti.

Non è certamente la legge che può imporre il tipo di l’alimentazione. O no?

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