Domani esce l’Addolorata dal Santuario di Sant’Antonio di Bari

VITTORIO POLITO - Com’è noto la Pasqua barese inizia il venerdì prima della Domenica delle Palme, detto di Passione, con la solenne processione della Vergine Addolorata in uscita dal Santuario di Sant’Antonio di Bari per snodarsi lungo le vie della città, visitando, nel percorso le Chiese del centro storico e lungo il percorso. L’Addolorata, accompagnata dai fedeli e da suoni di bande che intonano musiche sacre, se ne va fra la gente che piange, con il fazzolettino bianco fra le mani ed il suo abito nero che rendono ancor più struggente il dolore.

Con l’occasione ricordo qualche notizia sulla storia del Convento-Parrocchia che ospita l’Addolorata.

I padri Francescani vennero a Bari nel XVII secolo ed iniziarono la costruzione del Convento e della Chiesa nell’anno 1617 terminando i lavori nel 1622. In seguito al terremoto del 1831, per le gravi lesioni riportate, la chiesa crollò nel 1834. Negli anni 1836-1839 la chiesa venne riedificata ed ampliata e dedicata a Sant’Antonio di Padova. Nel 1866, in seguito alle disposizioni relative alla soppressione degli ordini religiosi, il Convento fu occupato dalla truppe garibaldine ed adibito a caserma. Nel 1887 nella Chiesa venne eretta la Vicaria Capitolare con il titolo di Sant’Antonio, rimasta in funzione fino al 1930. In quel periodo in tutto il quartiere non c’era alcuna chiesa secolare da destinare a parrocchia.

Il 21 maggio 1936 fu posta la prima pietra per la costruzione del Convento e nel 1937 i lavori per l’ampliamento della Chiesa, il Battistero ed il nuovo Convento che terminarono dopo tre anni. Nel 1956 l’Arcivescovo di Bari Enrico Nicodemo istituì una nuova Parrocchia e la chiesa di Sant’Antonio divenne per la prima volta parrocchia, retta da padre Bernardo Elia.

Nel 1987 la zona absidale è stata dotata di un bellissimo Crocifisso ligneo che la domina ed ai fianchi i mosaici che rappresentano i quattro evangelisti. Nel 1995 la grande statua in gesso di Sant’Antonio viene collocata nel vecchio Battistero, divenuto “Cappella del Santo”.

La Chiesa di Sant’Antonio ha ospitato fin dal 1925 la Pia Associazione di Sant’Antonio ed il 19 marzo 1931 fu dichiarata dall’arcivescovo Augusto Curi Confraternita di Maria SS. della Pietà e di Sant’Antonio e dal 10 gennaio 1962 elevata ad Arciconfraternita.

Nell’anno 2011 la Chiesa è stata totalmente restaurata, sotto la guida di padre Giammaria Apollonio, parroco pro-tempore, tornando così a nuovo splendore.

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