Il direttore Mimmo Mazza dialogherà con Nicola Simonetti su 'invecchiare ridendo'

LIVALCA - Organizzato dalla FEDERSPEV, giovedì 21 marzo alle ore 17,30 presso l’Auditorium dell’Ordine dei Medici di Bari (Via Capruzzi, 184 - primo piano) verrà presentato il volume “invecchiare ridendo”, ultimo lavoro del professore Nicola Simonetti, che esercita la professione dei ‘santi medici’ - Kosmâs kaí Damianós - dal lontano 1951.

Simonetti che, oltre a vantare collaborazioni scientifiche con importanti riviste italiane e straniere, è dal 1966 un pubblicista - l’ordine dei giornalisti è stato istituito nel 1963, legge n. 69, con l’intento di sancire l’appartenenza di iscrizione nei rispettivi elenchi di professionista o pubblicista - che dispiega il suo sapere su vari organi di stampa: la Gazzetta del Mezzogiorno in primis… onestamente, come potrà confermare l’archivio vivente del quotidiano, Nicola Mascellaro, la sua collaborazione parte dal 1953.

A Bari in verità sono in molti a ricordare la sua trasmissione ‘Spazio salute’ - andava in onda dagli studi di ‘Antenna Sud’ - con il proposito di consigliare e curare con l’aiuto di autorevoli personalità del mondo della medicina: programma che lo ha reso fisicamente visivo e gli ha donato quella popolarità che lo porta ad essere il più gettonato nel ‘Gruppo amici di San Nicola’, unione di cui è leader e fondatore. Il volume “invecchiare ridendo” (ADDA EDITORE, Bari 2024, pp. 122, € 14,00) vedrà dialogare con l’autore il giovane direttore della ‘Gazzetta del Mezzogiorno, Mimmo Mazza, da sempre nel quotidiano barese. Il direttore è nato a San Marzano di San Giuseppe in provincia di Taranto, luogo famoso per il ‘Trullo del Brigante Pizzichicchio’, struttura che si eleva per due piani, visionata da me più volte in fotografia, ma non ancora ammirata in presenza, nonostante la buona volontà dell’amico Vinicio Aquaro… sbagliammo strada per colpa mia, almeno così racconta la ‘storia’ verosimile. Di Nicola va riferito che sono passati quasi venti anni da quando gli è stato assegnato un riconoscimento che in pochi hanno avuto del metallo più prezioso e che ritengo sia un vanto per la nostra Bari: Medaglia d’oro al merito della Sanità Pubblica.

Il libro in questione non solo per gli anta-anta-anta-anta è un pozzo di notizie interessanti che ti fanno scoprire - ridendo in maniera naturale o forzata - eventuali ‘acciacchi’ che ritenevi di poter gestire ‘ignorandoli’ e invece dobbiamo ricordarci ogni giorno che … “un grammo di prevenzione è sempre meglio di un chilo di carne”… chiaramente non ditelo ai macellai che potrebbero obiettare come si dice nel nostro dialetto “mètte carne a ccosce”, ossia generi zizzania. «Il pasto ottimale si compone di amore e fantasia: carboidrati (pane, pasta, riso, cereali integrali, polenta, patate), proteine (legumi, pesce, carne, latticini, tra cui raccomandabile è la ricotta, uova), olio extravergine di oliva, verdure, meglio se di stagione. Raccomandabile grandemente anche la frisella pugliese. Un giorno a settimana di limitazioni (ricordiamo il precetto cattolico del “venerdì niente carne” e qualche altro sacrificio) fino al semidigiuno. E come sempre: stop al fumo» questo il ‘vangelo’ secondo Nicola per l’alimentazione che purtroppo seguono poco i giovani sollecitati da una pubblicità che offre alimenti non sempre ottimali. Noi nonni ci proviamo con i nipoti ad indirizzarli verso consumi più appropriati, ma otteniamo gli stessi risultati conseguiti quando li invitiamo a tifare per i colori bianco-rossi.

Simonetti il cui dialogare risulta brillante e sincero: spesso tutto ciò che afferma lo ha vissuto in prima persona per cui l’incontro con il direttore Mazza, unanimemente accreditato come giornalista arguto e frizzante conversatore, promette di far in modo che il pubblico che parteciperà all’evento non invecchierà senz’altro sulla sedia e potrà sorridere magari ricordando quel proverbio barese che recita “ Mazze e panèlle fàscene le figghie bèlle, pane sènza mazze fasce le figghie pazze». Mi è stato fatto notare che nella recensione dedicata al libro, pubblicata sul Giornale di Puglia il 25 febbraio 2024, ho dato poco spazio all’introduzione curata dal vecchio - come data di amicizia - Raffaele Nigro e, pur consapevole di aver parlato abbastanza di Raffaele e ‘Flacco’, riporto l’inciso con cui il melfitano-barese conclude il suo intervento: «E a leggere i suoi consigli ci si sente protetti e consapevoli che non siamo unici nei nostri guai e che affianco a noi c’è un samaritano gentile che sta mettendo a frutto tutto il suo scibile e le sue esperienze umane e mediche, per evitare che ci si senta degli abbandonati al destino infame del tempo scaduto».

Antonio e Titti, Antonio D., Ciro, Gianni, Luigi, Marco, Michele M., Michele P., Nicola e Peppino da tempo condividono con il buon ‘samaritano’ le domeniche al cospetto della Basilica di San Nicola che non si stancano mai di ammirare, circondati dall’affetto e dall’amicizia dei fratelli domenicani, consapevoli che il tempo copre e scopre ogni cosa come medico dell’anima… ‘scadenza’ compresa.

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