Ryuchi Sakamoto, il tour nei teatri arriva in Puglia


Sarà RYUICHI SAKAMOTO | OPUS a inaugurare l’edizione di Piano City Milano 2024, che quest’anno si svolgerà dal 17 al 19 maggio. Il film-testamento diretto da Neo Sora, figlio di Sakamoto, e presentato in anteprima all’80. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia racconta l’ultimo concerto del Maestro e rappresenta una celebrazione della vita e del lavoro del leggendario compositore. Si tratta dell’ultimo regalo che Sakamoto, che si è spento il 28 marzo del 2023, ha voluto preparare per il suo pubblico e che verrà presentato come evento inaugurale del Main Stage di Piano City della Galleria d’Arte di Moderna di Milano la sera del 17 maggio.

L’evento, presentato e distribuito in Italia da Nexo Digital e Mescalito Film in collaborazione con Ponderosa Music & Art, sarà la prima tappa di un tour che vedrà il film proiettato nei teatri italiani per far rivivere la musica di Sakamoto all’interno dei suoi luoghi d’elezione e di festival dedicati alla musica. Questo il calendario, sempre in aggiornamento:

17 maggio: Milano, Piano City, Galleria D’Arte Moderna 

8 luglio: Rimini, Percuotere La Mente, Teatro Galli

11 agosto: Martina Franca, Piano Lab., Teatro Verdi 

7 settembre: Roma, Romaeuropa Festival, MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo

13 settembre: Fiesole, Estate Fiesolana, Teatro di Fiesole 

 Negli ultimi anni, Sakamoto non era più in grado di esibirsi dal vivo. I concerti, per non parlare dei tour, erano troppo faticosi. Ciononostante, alla fine del 2022, Sakamoto ha raccolto le forze per lasciare al mondo un’ultima performance: un film concerto i cui protagonisti erano solo lui e il pianoforte. Curati da Sakamoto stesso e presentati nell’ordine da lui deciso, i venti pezzi eseguiti nel film narrano la sua vita in musica senza ricorrere alle parole. La scelta copre tutta la sua carriera, dal periodo da popstar con la Yellow Magic Orchestra alle magnifiche colonne sonore dei film di Bertolucci, alla musica del suo ultimo album contemplativo 12. Girato in uno spazio intimo che conosceva bene, circondato dai suoi più fidati collaboratori, Sakamoto ha messo a nudo la propria anima attraverso la musica, sapendo che sarebbe stata forse l’ultima occasione di presentare la propria arte. Celebrazione della vita di un artista nel senso più puro del termine, Ryuichi Sakamoto | Opus è il canto del cigno dell’amato maestro.

Sakamoto aveva spiegato così il senso del progetto: “Dall'8 al 15 settembre 2022 mi sono dedicato a qualcosa di molto importante per me: filmare Ryuichi Sakamoto | Opus. Il progetto è stato concepito come l’occasione per registrare una mia performance - quando ancora ero in grado di esibirmi - che valesse la pena preservare per il futuro. Abbiamo preso in prestito lo Studio 509 dell’NHK Broadcast Center per registrare: un luogo che penso offra la migliore acustica possibile in Giappone. Il regista, Neo Sora, era piuttosto severo. Ha insistito perché decidessi con largo anticipo l'intero repertorio dei 20 brani che avrei suonato, in modo da preparare meticolosamente le riprese. Ho suonato a casa ogni pezzo che abbiamo poi registrato su un iPhone, per costruire la composizione dell’intero concerto che vuole idealmente rappresentare il tempo che trascorre dalla mattina alla sera. Tutto è stato meticolosamente realizzato con uno storyboard, in modo che la posizione delle camere e l'illuminazione cambiassero con ogni brano.A capo di una troupe di quasi trenta persone c'era il direttore della fotografia Bill Kirstein, che ha girato il film utilizzando tre camere 4K. Dal canto mio, quando ho iniziato le riprese ero un po' nervoso al pensiero che questa potesse essere l’ultima possibilità di condividere una mia performance. Abbiamo registrato alcuni pezzi al giorno, con molta cura. Ho suonato alcuni brani che non avevo mai suonato al pianoforte solo, come “The Wuthering Heights” (1992) e “Ichimei - piccola felicità” (2011). Ho suonato “Tong Poo” in un nuovo arrangiamento a un ritmo più lento di quanto l’avessi mai eseguito. Quindi, in un certo senso, mentre pensavo a questa come la mia ultima opportunità di esibirmi, sentivo anche di essere in grado di aprirmi a nuovi orizzonti. Suonare semplicemente qualche brano al giorno con molta concentrazione era tutto ciò che potevo fare a questo punto della mia vita. Forse a causa di questo sforzo, in seguito mi sono sentito completamente vuoto e le mie condizioni sono peggiorate per circa un mese. Ma, nonostante questo, mi sento sollevato di aver potuto registrare prima della mia morte una performance di cui ero soddisfatto”.

Il regista e figlio dell’artista Neo Sora ha aggiunto: “Sakamoto diceva che il piano era il prolungamento delle sue mani e in Opus ho voluto mostrare l’intreccio tra esecutore e strumento e come il respiro di Sakamoto si mescolava allo scricchiolio e al sibilo dei meccanismi del pianoforte. Il dialogo tra i due organismi estraeva le rispettive corporeità. Il film, memore della fascinazione di Sakamoto per il tempo, è progettato in modo da evocare visivamente il trascorrere delle ore nel corso di un’intera giornata. Mentre il tempo passa, la luce cambia, completando un cerchio, per poi ritornare alla posizione originale. Il film è girato in bianco e nero: spero di aver catturato il modo in cui la vita di Ryuichi Sakamoto, densa di sperimentazione, curiosità e innovazione, sia ritornata alle origini: al pianoforte”.


Le prossime date saranno via via pubblicate sul sito opusakamotointour.it


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