Neonato morto nella culla termica, il sindaco di Bari Vito Leccese: "Martirio di una comunità sconfitta"

BARI - In occasione della celebrazione di San Sebastiano martire, patrono della Polizia Locale, il sindaco di Bari, Vito Leccese, ha espresso parole cariche di emozione e riflessione durante la messa celebrata nella Basilica di San Nicola. Leccese ha voluto ricordare, con grande commozione, il tragico episodio che ha sconvolto la città lo scorso 2 gennaio, quando un neonato è stato trovato senza vita nella culla termica vicino alla chiesa di San Giovanni Battista.

Il primo cittadino, visibilmente scosso, ha dichiarato: “Nel celebrare oggi San Sebastiano martire, sento di dirvi che di fronte a quel corpicino esanime, ho pensato al martirio di una comunità sconfitta, ferita al cuore per non essere riuscita a cogliere il disagio di una mamma né a offrire una speranza di vita.” Le parole del sindaco esprimono il dolore e la frustrazione di una comunità che, nonostante l’impegno delle istituzioni, non è riuscita a prevenire una tragedia così dolorosa.

Il piccolo, il cui nome è stato scelto dai genitori e che è stato chiamato Angelo, è morto a causa di un guasto al sistema della culla termica, che non ha fatto scattare gli allarmi, e dell'aria fredda emessa dal climatizzatore della stanza. Si tratta di un incidente che ha messo in luce le lacune nel sistema di assistenza e protezione dei neonati, suscitando una forte riflessione sul ruolo delle strutture e delle istituzioni nel garantire sicurezza e supporto alle mamme e ai bambini più vulnerabili.

La messa di oggi ha avuto un tono solenne, in cui il sindaco ha voluto rendere omaggio al piccolo Angelo, il cui funerale è stato celebrato sabato scorso. "Oggi non voglio nascondervi la commozione che ho provato – ha dichiarato Leccese – quando ho pregato davanti alla piccola bara bianca di Angelo. È un dolore che ci coinvolge tutti, che interroga le coscienze e ci invita a non dimenticare."

La comunità di Bari si è unita in questo momento di riflessione e preghiera, ma anche di profondo impegno a garantire che tragedie simili non si ripetano, rafforzando i sistemi di sicurezza e assistenza a favore dei più piccoli e vulnerabili. La memoria di Angelo, il piccolo martire, ha così attraversato la celebrazione di San Sebastiano, simbolo di sacrificio e protezione per la città e per tutti coloro che ogni giorno sono chiamati a proteggere e servire la comunità.