Bari, accoltella il vicino e confessa: “Mi prendo le mie responsabilità”
BARI - Un violento episodio di aggressione ha sconvolto il quartiere Poggiofranco di Bari, dove il 70enne Giuseppe Manica ha accoltellato il vicino Michele Esposito, 51 anni, lasciandolo gravemente ferito. L’aggressione è avvenuta nella tarda serata di mercoledì, al rientro della vittima dopo una passeggiata con il cane.
La confessione shock: “Spero che muoia”
Dopo l’arresto, Manica ha ammesso senza esitazione la sua colpevolezza, pronunciando parole agghiaccianti: “Mi prendo le mie responsabilità, spero che muoia”. I carabinieri, intervenuti rapidamente sul posto, hanno trovato l’arma del delitto nascosta in una fessura tra l’ascensore e la tromba d’aria, oltre ai vestiti sporchi di sangue dell’aggressore.
Vittima in prognosi riservata, ma fuori pericolo
Esposito, giornalista e consulente finanziario, è stato trasportato d’urgenza al Policlinico di Bari, dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico per ridurre le conseguenze delle profonde ferite inferte. Dopo un ricovero in Rianimazione, oggi è stato estubato e nelle prossime ore verrà trasferito in un reparto ordinario, in vista delle dimissioni.
Un conflitto condominiale sfociato nella violenza
I due uomini erano vicini di casa e tra loro i rapporti erano tesi da anni. Litigi frequenti per questioni condominiali, denunce per stalking e aggressioni da parte di Esposito contro Manica, fino alle minacce ripetute che il 70enne gli avrebbe rivolto:
“Se dovesse accadermi qualcosa e mi condannassero, dovrai avere paura ogni volta che mi incontrerai. Ti prometto che ti taglio la gola. Non avrò più nulla da perdere.”
La scena del crimine e l’arresto
Quando i carabinieri sono arrivati sul posto, i residenti hanno subito indicato Manica come responsabile. La vittima era riversa in una pozza di sangue sul pianerottolo del quinto piano, ma ha avuto la forza di segnalare agli agenti dove fosse stato buttato il coltello e di indicare il suo aggressore.
Il 70enne, nel frattempo, aveva cercato di lavarsi le mani nel lavatoio del balcone della cucina, ma i segni dell’aggressione erano ancora visibili.
L’aggressore aveva già precedenti
Manica non era nuovo alle forze dell’ordine: nel 2018 era stato ammonito dal Questore e successivamente condannato nel 2019 e nel 2022 per atti persecutori nei confronti di Esposito e della sua famiglia.
Adesso, in attesa dell’udienza di convalida, è stato trasferito in carcere con l’accusa di tentato omicidio premeditato.