Bari, tentata estorsione con metodo mafioso: cinque arresti a Modugno
BARI - Alle prime luci dell’alba, la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di cinque soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Il provvedimento, emesso il 17 febbraio dal G.I.P. del Tribunale di Bari, è stato richiesto dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA).
L’estorsione ai danni dell’imprenditore edile
L’indagine è partita dalla denuncia di un imprenditore edile, titolare della ditta appaltatrice incaricata dei lavori di miglioramento della viabilità di accesso alla nuova fermata R.F.I. – Rete Ferroviaria Italiana di Modugno. L’uomo avrebbe ricevuto una richiesta di 100.000 euro come condizione per poter continuare i lavori.
Decisive per l’indagine sono state le testimonianze dei dipendenti dell’azienda, che hanno descritto nei dettagli gli episodi di minacce e violenze, riconoscendo anche gli autori dell’estorsione. Fondamentali anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza, acquisite e analizzate dalla Squadra Mobile di Bari, che hanno permesso di ricostruire gli eventi.
Minacce, violenze e benzina sugli escavatori
Gli episodi contestati sono avvenuti tra agosto 2024 e gennaio 2025. In più occasioni, gli indagati avrebbero esercitato forti pressioni sull’imprenditore per ottenere il pagamento della somma richiesta. La situazione è degenerata quando, nel mese di gennaio, i soggetti hanno fatto nuovamente ingresso nel cantiere, schiaffeggiato un dipendente, cosparso di benzina un escavatore e minacciato di incendiarlo. Inoltre, avrebbero dichiarato che sarebbero tornati con del potente esplosivo, qualora la vittima non avesse pagato.
Proprio in virtù della gravità delle minacce, il G.I.P. ha accolto integralmente le richieste della Procura, contestando agli indagati l’aggravante del metodo mafioso.
Il legame con la criminalità organizzata
Secondo gli investigatori, i soggetti arrestati sarebbero legati alla criminalità organizzata di Modugno, con presunti legami con il clan Capriati. Tuttavia, è doveroso ricordare che il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari. Dopo l’esecuzione delle misure cautelari, gli indagati verranno sottoposti a interrogatorio di garanzia e avranno modo di difendersi in sede processuale, dove la loro eventuale responsabilità dovrà essere accertata nel contraddittorio tra le parti.