Crollo di via De Amicis a Bari, il racconto dell'ingegnere Stefano Simone: "Ci siamo salvati per miracolo"
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BARI - "Ci siamo salvati per miracolo, è vero, e abbiamo salvato altre persone. Quando ho capito che la situazione stava precipitando, mi sono attaccato ai citofoni, ho suonato a tutti, c'era anche una signora con un bambino che dormiva. Non aver avuto vittime per me è un elemento di felicità".
Sono queste le parole di Stefano Simone, uno degli ingegneri e progettisti del cantiere del palazzo crollato in via De Amicis, nel quartiere Carrassi di Bari, nonché direttore dei lavori delle opere architettoniche. Con lui, pochi istanti prima del crollo, si trovavano altri due tecnici e due operai.
Secondo il suo racconto, riportato da La Gazzetta del Mezzogiorno, si era recato sul posto dopo la segnalazione di nuove crepe sospette da parte di un condomino. "C'era una famiglia dentro", ha spiegato. "Mi sono arrabbiato perché non doveva esserci nessuno. Ho visto la signora, c'era anche un bambino che dormiva. Ho intimato loro di uscire immediatamente. Non ci sono solo io, nell'edificio ci sono almeno altre quattro persone. A quel punto mi sono precipitato davanti ai citofoni e ho iniziato a suonare a tutti, ma nessun altro mi ha risposto".
Grazie al suo intervento e all'evacuazione tempestiva, si è evitata una possibile tragedia. Le autorità stanno ora indagando sulle cause del crollo, cercando di stabilire se vi fossero criticità strutturali già note e quale fosse lo stato dell'immobile al momento dell'incidente. L'evento ha sollevato interrogativi sulla sicurezza degli edifici e sulle procedure di controllo nei cantieri urbani.