Trani, uomo muore dopo aver mangiato olive nere contaminate da Listeria: chiuso il punto vendita, indagini in corso


TRANI – È morto dopo aver contratto un’infezione da Listeria monocytogenes, probabilmente in seguito al consumo di olive nere al forno acquistate in un supermercato di corso Vittorio Emanuele, a Trani. La vittima è un uomo di 70 anni, deceduto nei giorni scorsi all’ospedale di Bisceglie. La moglie, che non aveva consumato il prodotto, non ha riportato alcun sintomo.

Le autorità sanitarie, dopo i primi riscontri, hanno disposto la chiusura temporanea del punto vendita, gestito dalla Megagest srl, a seguito della contaminazione riscontrata in alcuni campioni di olive prelevati dal banco gastronomia. I tamponi effettuati dal personale del Sian (Servizio di igiene degli alimenti e nutrizione) dell’Asl Bat, poi analizzati dall’Arpa, hanno confermato la presenza del batterio non solo negli alimenti ma anche sul bancone e sugli utensili utilizzati per il servizio.

Il banco alimentare del supermercato è stato posto sotto sequestro su disposizione della Procura, che ha aperto un’inchiesta per accertare dove e come la contaminazione sia avvenuta. Le olive risultano essere state fornite da un’azienda di Margherita di Savoia, che le distribuisce in confezioni sigillate da tre chili.

Nel frattempo, secondo quanto comunicato dalla stessa Megagest, i primi risultati delle analisi effettuate nell’ambito del piano di autocontrollo interno avrebbero rilevato tracce di Listeria anche in campioni di prodotto ancora sigillati e non messi in commercio. L’azienda, in via volontaria e precauzionale, ha sospeso la vendita di olive in tutti i punti vendita della propria rete, bloccato l’approvvigionamento dai fornitori potenzialmente coinvolti e avviato nuove analisi ambientali e verifiche interne.

Sul caso è intervenuto anche Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sottolineando la gravità dell’episodio e l’importanza di risalire alla fonte della contaminazione per garantire la sicurezza alimentare.

L’allerta resta alta mentre si attendono nuovi sviluppi investigativi e sanitari. Intanto, si rinnova l’invito alla cittadinanza a prestare la massima attenzione nella conservazione e nel consumo di prodotti alimentari freschi o sfusi.