Apulia Film Commission, Fratelli d’Italia attacca: “Concorsi su misura e mancanza di controlli. Subito audizione in Commissione Cultura”


BARI – Fratelli d’Italia torna all’attacco delle fondazioni e agenzie regionali, puntando questa volta i riflettori sull’Apulia Film Commission. Il gruppo consiliare del partito di opposizione denuncia pubblicamente l’ennesimo caso di “concorso cucito su misura”, come già rilevato – a loro dire – in altre realtà legate alla Regione Puglia, come Pugliapromozione e Aeroporti di Puglia.

“Ormai è evidente: il modus operandi è sempre lo stesso – si legge in una nota – prima si individua la persona da assumere, poi si scrive il bando su misura. In questo caso si è arrivati persino a preferire un diploma alla laurea, pur di rendere il profilo compatibile con chi si voleva già inserire”.

Ma l’accusa più grave riguarda la presunta assegnazione di fondi pubblici a una società legata a un membro interno alla stessa Film Commission. Secondo quanto riportato da La Gazzetta del Mezzogiorno e ripreso da FdI, una dipendente della Fondazione, componente della commissione che valuta le domande di finanziamento, avrebbe ottenuto un contributo del Film Fund per una società di cui è socia.

“Se tutto questo fosse confermato – prosegue FdI – saremmo di fronte a una violazione gravissima delle regole di trasparenza e anticorruzione. Una situazione ancor più allarmante considerando che a presiedere l’Apulia Film Commission c’è una figura di grande rilievo istituzionale, l’ex procuratore generale Annamaria Tosto, nominata proprio dal presidente Michele Emiliano per garantire legalità e vigilanza, dopo i gravi contrasti interni tra l’ex presidente Simonetta Dellomonaco e il direttore Antonio Parente.”

Alla luce di questi fatti, Fratelli d’Italia chiede un’immediata audizione in Commissione Cultura, convocando la presidente Tosto, il direttore Parente e il responsabile anticorruzione della Fondazione.

Il caso riaccende le polemiche sulla gestione delle risorse e sulle pratiche di selezione del personale all’interno degli enti partecipati dalla Regione, alimentando ulteriori tensioni politiche in vista delle prossime scadenze istituzionali.