Collaudo ad alta velocità si trasforma in incidente al Nardò Technical Center: pilota gravemente ferito
NARDO' - Un test ad altissima velocità sulla pista ad anello del Nardò Technical Center (NTC) si è trasformato ieri pomeriggio in un grave incidente. Un pilota collaudatore, dipendente di Euroservizi — una delle aziende esterne appaltatrici del centro prove — ha perso il controllo di un prototipo Porsche mentre viaggiava a 340 km/h. Dopo aver urtato il guardrail, il veicolo si è ribaltato più volte, terminando la corsa fuori pista.
Il lavoratore è stato trasportato d’urgenza in ospedale in codice giallo. Le sue condizioni, seppur serie, non sono critiche. Si è dunque sfiorata la tragedia.
L’incidente è avvenuto durante una prova “esclusiva”, un test ad alte prestazioni svolto in condizioni estreme, riservato ai lavoratori delle ditte esterne e non ai dipendenti diretti della NTC. Questa circostanza ha suscitato forti polemiche da parte dei sindacati.
«Le attività più pericolose vengono sistematicamente affidate a ditte esterne — denunciano Tommaso Moscara, Ciro Di Gioia e Daniela Campobasso, segretari generali rispettivamente di Cgil Lecce, Fiom Cgil Lecce e Filcams Cgil Lecce — e svolte da lavoratori con contratti peggiori, spesso inquadrati come autisti o meccanici, anche se in realtà sono piloti collaudatori».
Questa situazione non è nuova: mediamente si registrano 2-3 incidenti al mese di varia gravità, sempre con potenziale rischio mortale. Già nel febbraio 2024 un altro incidente mortale aveva colpito un lavoratore in pista. Da allora, i sindacati hanno avviato un confronto per chiedere l’internalizzazione del personale e condizioni contrattuali adeguate al rischio e alla professionalità richiesti.
«È inaccettabile che in un centro d’eccellenza come NTC si continui a sottovalutare la sicurezza e i diritti dei lavoratori, delegando le operazioni più rischiose a personale esterno sottoinquadrato — proseguono i sindacalisti — tanto che un’intera azienda, la KW, ha rinunciato all’appalto nel 2025 licenziando tutti i dipendenti».
Il caso riapre il dibattito nazionale sul ricorso agli appalti per mansioni ad alto rischio e sulla responsabilità delle aziende committenti. Recentemente, un referendum sulla sicurezza sul lavoro ha rafforzato gli obblighi di tutela per gli appaltatori.
«Continueremo a batterci finché questi lavoratori non avranno un contratto dignitoso, il giusto riconoscimento delle competenze e la sicurezza che meritano — concludono i sindacati — La Nardò Technical Center deve assumersi le sue responsabilità».