Ex Ilva, l’avvocato Moretti contro il ministro Urso: “Indennizzi ai Tamburi? Merito dei tribunali e non del governo”


TARANTO 
– Si riaccende la polemica sull’annosa questione dei risarcimenti ai residenti del quartiere Tamburi, colpiti dall’inquinamento prodotto dallo stabilimento ex Ilva. A prendere la parola, in modo netto e diretto, è l’avvocato Massimo Moretti, legale di numerosi proprietari di immobili danneggiati, che contesta duramente le recenti dichiarazioni del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

In un comunicato stampa diffuso oggi, Moretti definisce “priva di fondamento” l’affermazione secondo cui l’attuale governo avrebbe garantito gli indennizzi. Secondo il legale, la verità è ben diversa: “I risarcimenti – afferma – non sono frutto dell’azione del governo oggi in carica, ma di un lungo e complesso contenzioso giudiziario, che ha coinvolto sia il tribunale di Taranto che quello di Milano, con conferme arrivate anche dalla Corte di Cassazione”.

Il vero punto di svolta? Un’iniziativa del 2021

A sbloccare la situazione, ricorda Moretti, è stata l’iniziativa legislativa del 2021 promossa dal deputato del Partito Democratico Ubaldo Pagano, eletto proprio nel territorio jonico. Fu allora che venne istituito un Fondo statale per gli indennizzi, destinato a chi fosse in possesso di una sentenza favorevole nei confronti della procedura di amministrazione straordinaria dell’ex Ilva.

Tuttavia, denuncia l’avvocato, le somme stanziate si sono dimostrate insufficienti rispetto al numero delle richieste accolte. “Nel 2023, con un fondo da 3,5 milioni di euro, i cittadini hanno ricevuto solo il 90% della cifra riconosciuta dai tribunali. Ma nel 2024, nonostante l’aumento a 4 milioni, la quota erogata è scesa drasticamente al 30%”.

“Nessuna risposta dal governo. E i fondi per le bonifiche? Usati altrove”

Nonostante numerosi solleciti, né i parlamentari di maggioranza del territorio né il ministro Urso hanno fornito risposte concrete alla richiesta di rifinanziamento del fondo, lamenta il legale. “Eppure – sottolinea – l’incremento necessario sarebbe stato irrisorio rispetto ad altre risorse già disponibili, come i famosi 400 milioni di euro del ‘tesoretto dei Riva’, inizialmente destinati alle bonifiche ambientali e poi dirottati sulla gestione ordinaria dello stabilimento”.

Un nuovo risultato grazie a Pagano

A dare un nuovo segnale positivo ai cittadini danneggiati, ancora una volta, è stato Ubaldo Pagano, che nella Legge di Bilancio 2025 ha fatto approvare un emendamento per l’incremento del fondo da 3,8 a 4,7 milioni di euro. “Un atto concreto, che ha parzialmente compensato i tagli applicati dal governo”, commenta Moretti.

L’appello al ministro Urso

In chiusura, l’avvocato lancia un appello al ministro Urso: “Chiedo formalmente un incontro presso il dicastero per discutere della situazione e sollecitare un intervento che dia risposte reali ai cittadini di Tamburi. È giunto il momento di passare dagli annunci ai fatti”.

Il caso ex Ilva resta così al centro del dibattito politico e giudiziario, mentre i residenti del quartiere più colpito continuano a rivendicare giustizia e dignità.