Foggia Calcio sotto amministrazione giudiziaria: sospetti su rapporti tra ultras e mafia. Sotto lente anche gestione del bar
FOGGIA - Emergono nuovi dettagli inquietanti nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’amministrazione giudiziaria del Foggia Calcio. Secondo gli investigatori, ci sarebbero legami tra alcuni esponenti della Curva Sud e Francesco Pesante, boss mafioso legato alla batteria criminale “Sinesi-Francavilla”.
L'incontro con il professionista cerignolano
Uno degli episodi chiave al centro delle indagini risalirebbe alla fine del 2023, quando sarebbe avvenuto un incontro tra il patron rossonero Nicola Canonico e un professionista di Cerignola, potenziale futuro acquirente del club. Proprio presso gli uffici di quest’ultimo si sarebbero recati alcuni ultras della Curva Sud, con l’obiettivo – secondo gli inquirenti – di intavolare un primo contatto con chi avrebbe potuto rilevare la società.
Stando alle intercettazioni, due membri del gruppo sarebbero saliti nello stabile mentre altri sarebbero rimasti ad attendere all’esterno. All'incontro avrebbe partecipato anche un parente di Francesco Pesante, già condannato in via definitiva a 10 anni di reclusione per associazione mafiosa. Secondo la ricostruzione investigativa, questo elemento costituirebbe una prova concreta dell’ingerenza del clan Pesante nella trattativa per la cessione del Foggia Calcio.
Il bar della Tribuna e la rete di controllo
Nel mirino della magistratura è finita anche la gestione del bar della Tribuna Centrale dello stadio “Zaccheria”. Sebbene formalmente affidata a una terza persona, le indagini avrebbero rilevato che dietro le quinte operava una donna vicina al clan Pesante. Sarebbe stata lei a reclutare il personale, a gestirne i compensi, ad occuparsi dell’approvvigionamento della merce e a organizzare il servizio nei vari settori dello stadio.
Una gestione che secondo il Tribunale di Bari, nel decreto che ha disposto il commissariamento della società, richiede ulteriori approfondimenti per chiarire l'effettiva estensione del controllo esercitato da ambienti criminali sull’attività del club.
Un quadro preoccupante
Le indagini in corso delineano un sistema di interferenze esterne, in cui la criminalità organizzata avrebbe tentato – e forse in parte già ottenuto – un ruolo attivo nelle dinamiche societarie del Foggia Calcio. Una situazione che, se confermata, minaccia l’integrità del calcio locale e pone gravi interrogativi sul rapporto tra sport, tifoseria e criminalità.
L’inchiesta è tuttora in evoluzione e potrebbero emergere ulteriori sviluppi nelle prossime settimane, mentre prosegue l’attività degli amministratori giudiziari nominati dal tribunale.