Anche le donne anziane possono essere vittime di violenza: quando la dipendenza economica diventa abuso


BARI –
La violenza sulle donne non si manifesta solo con i lividi sul corpo, ma anche con quelli – invisibili – sull’autonomia e sulla dignità. A denunciarlo con forza è stato il convegno “Emancipazione finanziaria delle donne anziane”, che si è tenuto questa mattina all’Hotel Excelsior di Bari, a conclusione del percorso regionale di formazione promosso dalla Uil Pensionati Puglia, in collaborazione con il Coordinamento Pari Opportunità regionale.

Una sala gremita ha accolto interventi appassionati e testimonianze concrete che hanno acceso i riflettori su una realtà spesso ignorata: molte donne anziane sono vittime di violenza economica, una forma di controllo e sottomissione che si manifesta attraverso la limitazione o il diniego della gestione autonoma delle proprie finanze.

Il volto invisibile della violenza

«La violenza economica è una delle forme più insidiose di abuso – ha sottolineato Livia Piersanti, segretaria nazionale Uil Pensionati – perché priva le donne della libertà di scegliere e di autodeterminarsi. Si annida nella quotidianità e nella dipendenza forzata da figli, mariti o nipoti, e per troppo tempo è rimasta invisibile.»

Durante gli incontri formativi, svolti in cinque comuni pugliesi – Bari, Taranto, San Pancrazio Salentino, Torremaggiore e Galatina – è emersa una preoccupante mancanza di alfabetizzazione finanziaria tra le donne over 60. Molte partecipanti non avevano mai gestito un conto corrente, non conoscevano strumenti di pagamento elettronico né sapevano come funzionano donazioni, successioni o procure. Questo le rende vulnerabili e spesso completamente dipendenti da altri membri della famiglia.

I numeri della dipendenza

Secondo i dati presentati da Tiziana Carella, segretaria generale Uilp Puglia, il 18% delle donne in Italia non ha un conto corrente, percentuale che sale al 37% tra le over 60. «Liberare le donne anziane dalla dipendenza economica – ha affermato – significa, in molti casi, salvarle da situazioni di violenza domestica. L’educazione finanziaria è uno strumento potente per restituire dignità, sicurezza e libertà.»

Un percorso di riscatto e consapevolezza

Il progetto, fortemente voluto dalla segreteria nazionale Uil Pensionati e replicato in Puglia con successo, ha formato decine di donne pensionate, offrendo strumenti concreti per la gestione del bilancio familiare, l’utilizzo dei servizi bancari digitali e la conoscenza dei propri diritti patrimoniali.

Durante il convegno – moderato dalla stessa Carella – sono intervenute anche Elisabetta Vaccarella, assessora alla Giustizia, Benessere Sociale e Diritti Civili del Comune di Bari; Giovanna Leone, responsabile Coordinamento Pari Opportunità Uilp Puglia; e Annarita Gianniello, segretaria regionale Uil Puglia con delega a Pari Opportunità, Mobbing e Stalking.

Un modello da estendere

«Il percorso pugliese è stato un modello virtuoso – ha concluso Piersanti – che vogliamo esportare in tutte le regioni. Nessuna donna dovrebbe sentirsi sola di fronte a decisioni economiche che riguardano la propria vita. È tempo di restituire voce, dignità e strumenti concreti alle nostre pensionate

Il successo dell’iniziativa spinge ora la Uil Pensionati Puglia a rendere permanente e capillare il programma di educazione finanziaria, trasformandolo in un vero presidio contro la violenza economica. Perché l’autonomia, anche in età avanzata, è il primo passo verso la libertà.