Bari, svolta nella pianificazione commerciale: in vigore il nuovo Regolamento comunale per le attività di somministrazione in aree tutelate
BARI - È entrato ufficialmente in vigore da lunedì 16 giugno il nuovo “Regolamento comunale sulla disciplina di insediamento delle attività di somministrazione di alimenti e bevande e delle attività artigianali alimentari per il consumo sul posto”, approvato dal Consiglio comunale di Bari lo scorso aprile. Si tratta di uno strumento innovativo, frutto di un percorso partecipato che ha coinvolto i Municipi e un gruppo di lavoro intersettoriale, pensato per regolare in maniera più consapevole lo sviluppo commerciale nelle aree più sensibili della città.
Petruzzelli: “Non solo burocrazia, ma una visione nuova di città”
“Siamo giunti a un punto di svolta – ha dichiarato l’assessore allo Sviluppo economico e alla Blue Economy, Pietro Petruzzelli –. Non si tratta solo di cambiare le procedure, ma di ripensare in profondità il modello di sviluppo commerciale e ricreativo di Bari. D’ora in avanti, nelle aree tutelate, per aprire una nuova attività non basterà la semplice SCIA, ma sarà necessario ottenere un’autorizzazione basata su criteri di qualità e sostenibilità. Un cambiamento storico che punta a rendere compatibili crescita economica, benessere dei residenti e tutela del territorio”.
Petruzzelli ha inoltre sottolineato come l’obiettivo sia distribuire meglio le attività sul territorio, stimolando l’innovazione e la creatività anche in zone meno centrali, ma con forti potenzialità di sviluppo.
Le aree interessate e i criteri di tutela
Il regolamento individua due tipologie di zone sensibili:
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AST – Aree Sottoposte a Tutela
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ASET – Aree Sottoposte a Elevata Tutela
Le zone tutelate includono parti centrali e periferiche della città, come Bari Vecchia, la zona Umbertina, via Mazzitelli, via Volta, il cosiddetto “punto X” a Poggiofranco, viale Einaudi, Santo Spirito (lungomare) e Torre a Mare (piazzetta).
In queste aree, l’apertura o il trasferimento di attività sarà possibile solo previa autorizzazione, rilasciata sulla base di un sistema a punteggio fondato su indicatori di qualità del progetto imprenditoriale.
I punteggi minimi richiesti
L’autorizzazione viene concessa se l’attività raggiunge una soglia minima di qualità:
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70 punti per le aree AST
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100 punti per le aree ASET
Il punteggio massimo totale è di 150.
Gli indicatori di qualità
Tra i principali indicatori utilizzati per la valutazione:
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distribuzione delle attività già presenti
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densità di popolazione con età ≥ 50 anni
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presenza di “luoghi sensibili” (scuole, RSA, ospedali, parchi)
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valore storico-artistico della zona
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quantità di rifiuti prodotti
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verbali della Polizia Locale
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orari di apertura
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insonorizzazione dei locali
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accessibilità per persone con disabilità
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pratiche di sostenibilità ambientale
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presenza e caratteristiche di plateatici
Chi è escluso dall’applicazione del regolamento
Non rientrano nelle nuove disposizioni le attività:
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annesse a strutture ricettive (alberghi, pensioni)
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con spettacoli o intrattenimento (cinema, teatri, impianti sportivi)
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in aree di servizio stradali o stazioni
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presso impianti di carburante
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in mense aziendali, caserme, scuole, ospedali, ecc.
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al domicilio del consumatore
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temporanee o nei centri polifunzionali
Un regolamento dinamico
Il regolamento sarà aggiornabile ogni due anni, così da poter verificare l’impatto delle misure adottate e apportare eventuali correttivi in base all’evoluzione del tessuto urbano e commerciale.
“Questo regolamento – conclude Petruzzelli – rappresenta una vera e propria presa in carico della città da parte della comunità amministrativa e imprenditoriale. L’auspicio è che questo approccio responsabile e sostenibile diventi il motore di una nuova fase per lo sviluppo di Bari, più attenta alle persone e alla qualità della vita nei quartieri”.