Corruzione al porto di Brindisi: arrestati tre autisti di bus albanesi, coinvolti anche finanzieri
BRINDISI – Tre autisti di bus albanesi sono stati arrestati e rinchiusi in carcere con l’accusa di corruzione per aver elargito denaro e regali a militari della Guardia di Finanza in servizio al porto di Brindisi, al fine di evitare controlli doganali. Un quarto autista è stato raggiunto da un provvedimento di divieto di dimora.
L’inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Luca Miceli e condotta dalla procura di Brindisi, ha portato anche all’emissione di una misura cautelare nei confronti di un finanziere brindisino, Dario Di Maggio, sottoposto all’obbligo di dimora. Già in precedenza, un altro militare, Gianni Tafuro, originario della provincia di Lecce, aveva patteggiato una condanna a un anno e mezzo di reclusione.
Un terzo finanziere risulta ancora indagato, ma al momento non è stato adottato nei suoi confronti alcun provvedimento restrittivo.
Le ordinanze cautelari sono state firmate dal giudice per le indagini preliminari di Brindisi, Vittorio Testi, a seguito di interrogatori preventivi avvenuti lo scorso 18 aprile. Secondo le ricostruzioni investigative, i conducenti dei pullman avrebbero sistematicamente corrotto alcuni finanzieri per evitare i controlli durante le operazioni di imbarco e sbarco.