CTP Taranto, confronto acceso tra sindacati e azienda: nessun accordo e clima sempre più teso
TARANTO - Un clima pesante e un confronto interrotto bruscamente hanno segnato la conclusione della prima fase delle procedure di raffreddamento tra le sigle sindacali e la direzione del CTP Taranto, riunitesi lo scorso 6 giugno 2025 presso la sede aziendale. L’incontro, al quale hanno partecipato FILT-CGIL, FIT-CISL, UILTrasporti e Faisa Cisal, si è concluso senza alcuna intesa, facendo riemergere problemi strutturali già noti da tempo.
Le organizzazioni sindacali hanno puntato il dito contro la mancanza di corrette relazioni industriali, l’assenza di accordi sul Premio di Risultato 2025/2027 e una gestione unilaterale e verticistica dell’organizzazione del lavoro. Il clima si è rapidamente surriscaldato, degenerando – secondo quanto denunciato dai sindacati – in un alterco verbale violento.
Denuncia grave: urla, minacce e gesti intimidatori
A infiammare ulteriormente la situazione, il comportamento del direttore generale del CTP, che avrebbe tenuto un atteggiamento aggressivo e intimidatorio, culminato in un violento scontro verbale con un rappresentante della FIT-CISL. Testimoni riferiscono di urla, lancio di sedie e minacce verbali, fino all’allontanamento forzato del delegato sindacale, invitato a lasciare l’edificio. Quest’ultimo, profondamente scosso, ha dovuto ricorrere a cure mediche, con una prognosi di 5 giorni per alterazione psicofisica.
I segretari territoriali Francesco Zotti (FILT-CGIL), Cinzia Fumarola (FIT-CISL), Cosimo Sasso (UILTrasporti) e Pasquale Greco (Faisa Cisal) hanno espresso piena solidarietà al collega coinvolto e condannato con fermezza l’accaduto, definendolo non un caso isolato, ma il sintomo di una gestione aziendale autoritaria e intimidatoria, già da tempo oggetto di critiche.
Preoccupazioni economiche e gestionali
I sindacati hanno inoltre manifestato forte preoccupazione per la gestione finanziaria e organizzativa del CTP, sottolineando come l’apparente equilibrio economico dell’azienda dipenda esclusivamente da ristorni pubblici – per circa 6,5 milioni di euro – garantiti dal COTRAP, e da subaffidamenti a società esterne, su cui pendono anche sanzioni dell’ANAC.
Sul fronte retributivo, è stata denunciata l’erogazione di premi individuali a pochi dipendenti, a scapito della trasparenza e dell’equità interna. Particolarmente contestata la premialità economica attribuita al direttore generale, superiore alla media dei trattamenti riconosciuti a ruoli analoghi.
Si va verso la seconda fase della procedura e l’intervento delle istituzioni
Alla luce della gravità dei fatti, i sindacati hanno annunciato l’avvio della seconda fase delle procedure di raffreddamento, rivolgendosi anche alle autorità competenti, tra cui Gianfranco Palmisano, neo presidente della Provincia di Taranto, chiedendo un intervento diretto per ripristinare corrette relazioni industriali e garantire il rispetto della dignità e della sicurezza dei lavoratori.
«Continuiamo a credere nella validità delle nostre proposte – concludono i rappresentanti sindacali – e ribadiamo la necessità di un accordo condiviso che tuteli il benessere e la dignità di tutti i lavoratori, che con il loro impegno quotidiano hanno reso possibili i risultati aziendali».