Lecce, maxi sequestro da 2,3 milioni per frode fiscale e lavoro nero nel settore edilizio
LECCE – I finanzieri del Comando provinciale di Lecce hanno eseguito un sequestro preventivo di beni per un valore complessivo superiore a 2,3 milioni di euro, nei confronti di una società con sede a Casarano e di due persone fisiche operanti nel settore edilizio. Il provvedimento, emesso dal Gip del Tribunale di Lecce su richiesta della Procura, riguarda disponibilità finanziarie e un complesso immobiliare a destinazione residenziale e commerciale.
L’operazione trae origine da una complessa attività investigativa condotta dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Lecce, che ha fatto emergere un articolato sistema di frode fiscale e patrimoniale, orchestrato attraverso due società riconducibili allo stesso nucleo familiare. Una delle due era gravemente indebitata con l’erario e destinata alla liquidazione, mentre l’altra era stata creata ad hoc per subentrarle, beneficiando dell’attivo patrimoniale della prima, ma senza accollarsi i debiti tributari.
Un “trasferimento mascherato” e debiti milionari occultati
Secondo gli inquirenti, gli amministratori avrebbero simulato una cessione d’azienda mediante trasferimenti frazionati di beni, sottraendo fraudolentemente risorse alla riscossione coattiva dei debiti fiscali maturati, per importi stimati in diversi milioni di euro. A ciò si è aggiunta una consistente evasione dell’Iva.
Durante una verifica fiscale avviata nel 2024 nei confronti della nuova società, i finanzieri hanno inoltre individuato oltre 1,3 milioni di euro di ricavi non dichiarati e 73 lavoratori irregolari, di cui 26 completamente in nero. Nei confronti dei responsabili è stata irrogata la maxi-sanzione prevista in caso di impiego di manodopera sommersa.
Presunzione di innocenza e ruolo della GdF
Come previsto dall’ordinamento, la responsabilità penale degli indagati sarà accertata solo con sentenza irrevocabile di condanna, in ossequio al principio di presunzione di innocenza.
L’operazione rappresenta un nuovo, significativo colpo inferto dalla Guardia di Finanza alle pratiche elusive che minano la legalità economica. Come sottolineano gli investigatori, evasione fiscale e lavoro sommerso non solo alterano la concorrenza e l’equità sociale, ma privano lo Stato di risorse preziose, soprattutto in un contesto in cui è essenziale garantire tutela alle fasce più deboli della popolazione.
“Un’azione chirurgica”, definita così dagli inquirenti, svolta in stretta sinergia con l’autorità giudiziaria, a difesa del principio di legalità e della corretta allocazione delle risorse pubbliche.