Oriente, nuove opportunità di export per le imprese: il presidente Barile al convegno della Camera di Commercio Italo Orientale


BARI – L’Oriente come snodo strategico per le imprese italiane nel nuovo contesto geopolitico globale: è questo il messaggio al centro del convegno organizzato oggi a Bari dalla Camera di Commercio Italo Orientale, che ha visto la partecipazione di istituzioni, imprenditori, rappresentanti delle professioni e del mondo accademico.

Ad aprire i lavori è stato Antonio Barile, presidente della Camera, che ha ricordato l’eredità centenaria dell’ente – la più antica Camera di Commercio italo-estera d’Italia – sottolineandone il ruolo di “ponte tra culture” e promotore di scambi economici, culturali e formativi tra l’Italia e il vasto mondo orientale.

Il saluto alle istituzioni

Nel suo intervento, Barile ha ringraziato le numerose autorità presenti, tra cui Luciana Di Bisceglie, presidente della Camera di Commercio di Bari – prima donna a ricoprire questo ruolo nella quinta camera per numero di imprese iscritte in Italia – e il Sindaco di Bari Vito Leccese, da sempre vicino ai rapporti con l’Oriente, come dimostra il gemellaggio attivo tra Bari e Canton. Un plauso anche al consigliere regionale Francesco Paolicelli, presidente della Commissione Sviluppo Economico della Regione Puglia, e ai rappresentanti degli ordini professionali, dei giornalisti e degli avvocati intervenuti.

Le radici e la visione di futuro

Barile ha voluto rendere omaggio al fondatore della Camera, senatore Antonio De Tullio, figura visionaria che già a fine Ottocento individuava nell’Oriente un naturale sbocco per l’economia pugliese e meridionale. «Due mari bagnano le nostre coste. Di fronte a noi l’Oriente, il campo aperto alle attività di tutto il mondo, dove vi è posto per tutti», citando lo stesso De Tullio.

Un messaggio che oggi, in un’epoca di trasformazioni globali e di tensioni internazionali, risuona ancora più attuale. “Diversificare i mercati è una forma di resilienza”, ha affermato Barile, indicando Balcani, Europa orientale, Asia e Sud-est asiatico come aree strategiche su cui puntare.

Un nuovo scenario geopolitico

Nel suo discorso, il presidente della Camera di Commercio Italo Orientale ha analizzato l’evoluzione del contesto internazionale: dalla transizione verso un ordine multipolare alle crescenti instabilità, dalla competizione fra potenze alla digitalizzazione dei mercati.

“L’Oriente non è più solo la fabbrica del mondo – ha detto – ma un consumatore globale, un innovatore tecnologico, un partner strategico. I Paesi asiatici rappresentano oggi una straordinaria opportunità per chi saprà affrontarli con competenza, visione e coraggio”.

Secondo i dati Istat citati, il potenziale di export italiano in Asia supera i 4 miliardi di euro, di cui 400 milioni solo dalla Puglia. Eppure, ha evidenziato Barile, oltre 70 mila imprese italiane potenzialmente esportatrici non sono ancora presenti sui mercati internazionali, 4 mila delle quali pugliesi.

E-commerce, Made in Italy e PMI

Un focus è stato dedicato alle potenzialità dell’e-commerce transfrontaliero: piattaforme digitali come Alibaba, JD.com e Lazada aprono nuove vie di accesso ai consumatori asiatici per le PMI italiane, che possono così valorizzare l’unicità del Made in Italy in settori chiave: moda, arredo, meccanica, agroalimentare e design.

“I mercati orientali maturano velocemente. Cresce la classe media, cresce la domanda di qualità. Qui l’Italia può fare la differenza, ma serve una strategia d’insieme”, ha spiegato Barile, sollecitando un maggior coordinamento tra pubblico e privato, istituzioni e camere di commercio italo-estere.

L’appello alle istituzioni

Barile ha anche lanciato un appello alla politica: «È ora che si torni a programmare lasciando spazio d’azione al privato associato. Le agenzie pubbliche devono essere di supporto, non di gestione. Basta autoreferenzialità». Ha inoltre apprezzato l’impegno del Ministero degli Esteri per il nuovo Piano Nazionale per l’Export, pur auspicando un rafforzamento delle sinergie a livello regionale.

Conclusione: “Il futuro non aspetta”

In conclusione, Barile ha ribadito il valore delle relazioni economiche come strumenti di pace e crescita sostenibile:

“L’Oriente è una realtà concreta e già decisiva. Non vince chi resta fermo, ma chi sa muoversi prima e meglio. Il futuro non aspetta. E noi continueremo a credere nello scambio tra imprese e popoli, perché è lì che si costruiscono la pace, la prosperità e l’armonia”.

L’incontro si è chiuso con una tavola rotonda che ha visto protagonisti i delegati della Camera nei diversi Paesi orientali, portando esperienze dirette, dati e testimonianze sul campo.