DigithON a Bisceglie: Boccia, la digitalizzazione deve servire la persona, non il profitto
BISCEGLIE – La seconda giornata di DigithON, la maratona digitale in corso a Bisceglie, si è aperta con un messaggio chiaro di Francesco Boccia, ideatore dell’iniziativa: la digitalizzazione deve essere uno strumento al servizio della persona e della comunità , non del profitto.
“In molti casi, la tecnologia aumenta le diseguaglianze anziché migliorare la vita delle persone – ha sottolineato Boccia, in collegamento con il Cardinale Matteo Maria Zuppi –. Un algoritmo, per quanto sofisticato, non possiede concetti come empatia, perdono o comprensione. Accesso alla rete, competenze digitali e uso critico delle tecnologie non possono restare privilegi di pochi. L’inclusione digitale diventa così parte integrante dell’inclusione sociale e della solidarietà ”.
Boccia ha inoltre evidenziato il paradosso della società iperconnessa: “Le tecnologie ci rendono più connessi, ma non necessariamente più in relazione. Più contatti, meno legami. E purtroppo, è aumentata anche la cattiveria, online e nella vita reale. I potenti della terra spesso usano l’intelligenza artificiale per aumentare il loro potere, distruggendo territori e causando sofferenze a interi popoli”.
Concludendo il suo intervento, Boccia ha ribadito: “Mettere la persona al centro significa avere il coraggio di dire no alla legge del più forte e usare il progresso per il bene comune, non per il profitto”.
DigithON prosegue fino al 13 settembre, con workshop, talk e competizioni dedicate all’innovazione digitale.
