Bari, giunta comunale blocca l’aumento del Canone unico patrimoniale per il 2026


BARI – La giunta comunale, su proposta dell’assessore al Bilancio e alla Fiscalità Locale Diego De Marzo, ha approvato le tariffe 2026 relative al Canone unico patrimoniale per concessioni, occupazioni e esposizioni pubblicitarie, congelando però l’adeguamento biennale previsto per l’anno prossimo.

Il provvedimento riguarda in particolare le occupazioni di suolo pubblico connesse ai pubblici esercizi (sedie e tavolini), per le quali era prevista una seconda fase di incremento delle tariffe, da 0,18 a 0,24 euro. La giunta ha deciso di sospendere questo aumento per il 2026, in considerazione dei numerosi cantieri finanziati dal PNRR in corso in città e dell’impatto temporaneo che questi lavori comportano sulle attività commerciali.

“Nel 2025 abbiamo applicato il primo adeguamento tariffario, portando le tariffe almeno ai valori minimi medi di altre città italiane di dimensioni simili – spiega De Marzo –. Per il 2026, invece, vogliamo tutelare le attività economiche e rimandare ogni ulteriore aumento fino a quando i cantieri non saranno conclusi.”

Per il 2026, quindi, si procederà solo alla rivalutazione automatica del canone in base all’indice Istat dei prezzi al consumo al 31 dicembre 2025. Le tariffe, come previsto dal regolamento comunale, continueranno a differenziarsi in base alla microzona in cui ricade l’attività.

Anche l’assessore allo Sviluppo locale Pietro Petruzzelli sottolinea la scelta dell’amministrazione: “Bloccare l’adeguamento delle tariffe per l’occupazione di suolo pubblico significa sostenere le imprese locali, fondamentali per l’attrattività e la vivibilità della città.”

Il Canone unico patrimoniale, introdotto negli anni scorsi, ha già visto rimodulazioni e agevolazioni per le attività economiche, tenendo conto delle microzone e dei coefficienti tipologici previsti dal regolamento comunale. L’ultimo adeguamento sostanziale, applicato nel 2025, aveva incrementato del 50% il canone per sedie e tavolini, con la programmazione di un ulteriore aumento nel 2026, ora sospeso.

La giunta comunale si riserva di valutare un eventuale adeguamento posticipato al 2027 o al termine della fase di cantierizzazione della città, assicurando al contempo la continuità dei servizi ai cittadini e alle imprese.