Brindisi: tensione dinanzi a questura, auto polizia presa a calci e pugni. "Pensavamo ci fosse killer"

BRINDISI. "Vi preghiamo di farci lavorare. Non ci sono fermati ne' arrestati, ne' ce ne saranno nelle prossime ore. Al momento non c'e' nessun indagato". Cosi', poco fa, il capo di gabinetto della Questura di Brindisi Anna Palmisano, che a nome del questore ha parlato con i giornalisti in attesa da ore fuori dalla sede della Poliziao che aspettano di avere notizie sulle indagini relative all'attentato esplosivo in cui sabato mattina e' rimasta uccisa una studentessa. "Dovete consentirci di lavorare -ha aggiunto- perche' non puo' accadere quello che e' accaduto pochi minuti fa". La funzionaria si riferiva al momento di tensione successivo all'uscita di un'auto dalla questura presa a calci e a pugni da alcuni giovani che ritenevano che in una vettura uscita ci fosse il probabile assassino. Le persone che si sono avventate contro l'auto potrebbero essere state tratte in inganno dal movimento dai fotocineoperatori che inquadravano l'auto. "C'e' una continua attivita' di lavoro -ha aggiunto- Si sta creando un clima di terrore attorno a questo tipo di attivita' di indagini". "Per lavorare bisogna consentire alle persone di essere sentite, siano esse testimoni o persone che devono poter venire in questura", ha concluso la portavoce.

"PENSAVAMO CHE CI FOSSE ASSASSINO" - "Pensavamo che ci fosse l'assassino", hanno riferito ai giornalisti alcuni giovani presenti all'esterno. E relativamente alle indagini hanno aggiunto: "meno male che li hanno presi prima loro e non noi". Qualcuno, oltre a sferrare pugni e calci alla vettura della polizia, ha cercato con una moto anche di inseguirla.

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