"Tragedia di Brindisi senza precedenti"


BARI. Testo integrale dell'intervento del presidente del Consiglio regionale, Onofrio Introna.
“Tra tutti gli animali l'uomo è il più crudele. È l'unico a infliggere dolore per il piacere di farlo”. Fino a sabato, c’era una ragazzina di Mesagne, sedici anni, capelli rossi, che aveva la sensibilità di trasformare l’aforisma amaro di Mark Twain in un messaggio positivo.
“Tra tutti gli esseri viventi, l'uomo è l’unico capace di riflettere su se stesso” , aveva scritto da poco in un compito Melissa Bassi.
La sua morte ingiusta, la violenza contro le ragazze della scuola “Morvillo-Falcone”, recano dolore e devono indurci a riflettere.
La tragedia di Brindisi non ha precedenti.
La preziosa vita di Melissa, cancellata dalla vampa di fuoco, la sofferenza delle ragazzine violentate dalle fiamme РVeronica, Azzurra, Sabrina, Selena, Vanessa - la pena di tante famiglie, cercheranno a lungo un perch̩. E forse non lo troveranno.
Non c’è spiegazione per un atto di vigliacca barbarie. Cosa può esserci di razionale, di coerente, di giustificato, in un attentato pianificato da qualcuno che non merita l’appellativo di essere umano?
“Se questo è un uomo”. Dobbiamo domandarcelo davanti a chi ha costruito l’ordigno e lo ha innescato.
Ha agito per uccidere. Ha cercato il maggior numero di vittime. È disumano: crede di avere ragione, ritiene di essere nel giusto.
Non ci sono parole per esprimere le emozioni che abbiamo provato e che proviamo.
Tutti, in quelle prime ore, avremmo voluto fermare il tempo, ad un attimo prima dell’istante fatale.
Sono ancora forti la rabbia e lo sdegno, il dolore e lo sgomento. L’indignazione sollevata in tutto il mondo e la partecipazione espressa dai governi concorrono a segnare la gravità dell’accaduto.
Quanto è avvenuto davanti alla scuola di Brindisi è un delitto senza precedenti.
Una della pagine più dolorose, della storia più dolorosa del nostro Paese.
È la prima volta che vengono colpiti dei giovani, che si attenta deliberatamente alle vite di sei studentesse innocenti, che si è cercato il massimo risultato dell’orrore.
Si tratta di un segnale inquietante, per le famiglie, per la gente, per le Istituzioni, per le Forze dell’Ordine.
Perché se anche le scuole diventano obiettivi sensibili, bersagli per menti criminali, è evidente che restano indifendibili, disseminate come sono nel territorio.
La scuola, nel mirino. Il sacrificio di Melissa e le ferite delle sue compagne di scuola ci devono spingere ad una riflessione sulla scuola, fin troppo trascurata nel suo complesso.
Come se non bastasse la dimensione di figlia di un dio minore in cui la società l’ha relegata. Come se non fosse già una pena ingiusta l’arretratezza nella quale è costretta a condurre la sua missione educativa, una delle più importanti per futuro di una collettività.
La scuola come bersaglio, studentesse e studenti come vittime sacrificali.
È questo che rende ancora più inquietante un gesto esecrabile.
Un atto vile. Perché chiunque l’abbia realizzato non si è nemmeno esposto, come pure ha fatto il killer di giovani sull’isola norvegese di Utoya.
Le immagini della scuola “Morvillo-Falcone” saranno uno scioccante patrimonio collettivo per generazioni.
I fazzolettini sporchi di sangue, gli zainetti bruciati, i quaderni sfogliati, il prodigarsi dei soccorritori, resteranno impressi nelle nostre menti come il cratere della Banca dell’Agricoltura a Milano, l’asfalto che imprigionava le auto a Capaci, le vetture distrutte in via D’Amelio, il fumo nero che si alzava dalla base “Maestrale” di Nassirya.
Non si conosce la matrice di questo attentato, ma al di là della firma di uno sconsiderato o della provocazione della criminalità, resta il fatto che chi ha colpito, isolato o affiliato che sia, ha espresso un odio che deve fare paura.
Certo, l’istituto brindisino è intitolato alla signora Falcone. È una scuola di eccellenza, che si è distinta nelle campagne studentesche per la legalità. Sono tutti aspetti, questi ed altri, all’esame degli inquirenti. Siamo certi e auspichiamo che saranno in grado con celerità di individuare i colpevoli.
In questo modo sapranno offrire alla comunità la sicurezza che il dramma di sabato ha profondamente scosso.
Lo Stato si è immediatamente mosso, fin dai primi momenti, e le indagini sono ad uno stadio avanzato per assicurare il responsabile o i responsabili alla giustizia.
Perché è questo, Giustizia e legalità, che le Istituzioni rivendicano insieme all’intera comunità civile. E lo fanno questa mattina, in questo Consiglio.
Giustizia e collaborazione tra le Amministrazioni ed anche unità e saldezza della politica. È il segnale che vogliamo scaturisca dalla nostra seduta: l’alleanza tra le istituzioni, la Magistratura, le Forze dell’Ordine e i cittadini rappresenta l’unica certezza per un Paese che vuole vivere nella legalità.
Questo messaggio, sarà il modo migliore per ricordare Melissa, per abbracciare la sua famiglia, tutte le ragazze coinvolte, i loro cari e tutte le studentesse e gli studenti, di Puglia e d’Italia.
Perché la scuola è e deve restare un presidio sicuro, un luogo sacro, al di fuori di ogni tensione, debolezza, progetto criminale
Alle studentesse ferite, a Veronica, Azzurra, Sabrina, Selena, Vanessa, vanno i più calorosi auguri di guarigione.
Per loro non sarà possibile dimenticare, ma la giovane età farà il miracolo di restituirle alla vita normale che meritano.
Una vita che a Melissa Bassi, purtroppo, è stata rubata.
E questa è un’amarezza che nessuno potrà mai cancellare, neanche col ricordo del suo sorriso.

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