Brindisi: il testimone, durante sopralluogo Vantaggiato teneva mano in tasca pantaloni


BRINDISI. "Continuava a mantenere la mano destra nella tasca dei pantaloni, anche quando doveva esibire documenti richiesti utilizzava la mano sinistra". E' quanto riferito dal colonnello Vincenzo Molinese del Raggruppamento operativo speciale dei carabinieri di Roma, deponendo come testimone alla sesta udienza del processo in corso davanti alla Corte di assise del Tribunale di Brindisi per l'attentato esplosivo del 19 maggio scorso in cui mori' la studentessa 16enne Melissa Bassi.

Durante quel sopralluogo effettuato, congiuntamente da poliziotti e carabinieri, unitamente alla Polizia stradale di Lecce, la mattina del 6 giugno nel deposito carburanti dell'unico imputato della strage, gli investigatori notarono questo atteggiamento molto simile a quello dell'uomo ripreso dalla telecamera del chiosco di panini posto di fronte all'istituto superiore. Come anche molto simile era l'abbigliamento: pantaloni beige, scarpe marroni con para bianca e occhiali con stanghetta di colore diverso.

E mentre gli investigatori simulavano la richiesta di documenti assicurativi sulle auto in uso a Vantaggiato, altri rappresentanti delle forze dell'ordine erano nell'abitazione a Copertino dove tenevano d'occhio la Fiat Punto e ascoltavanocla moglie di Vantaggiato, Giuseppina Marchello. L'uomo in quegli istanti telefono' dal suo cellulare al numero fisso di casa invitando la donna, come emerge da una intercettazione telefonica, ad allontanarsi di casa portando via la Fiat Punto, la vettura che avrebbe utilizzato la notte precedente all'attentato per trasportare le micidiali bombole di gas davanti alla scuola 'Morvillo-Falcone'. Ma era troppo tardi: la sera del 6 giugno Vantaggiato venne a lungo interrogato e alla fine arrestato.