Chiara Maci (intervista), "Fate della passione il vostro lavoro…"

di Desirèe Montesano - (@DesireMontesano on Twitter)
Un mix territoriale vincente, nata in Campania da mamma emiliana e papà pugliese... Con il grande sogno di diventare giornalista.

Chiara Maci è una delle food blogger italiane più apprezzate del momento.

Ci racconta la sua esperienza e la sua storia e ci svela il segreto del menù perfetto per le feste natalizie.


Chiara, come è nata, dopo aver conseguito una laurea in giurisprudenza, l’idea di creare un tuo blog di cucina?

“Comincia tutto da quando ero piccola, perché sono nata in una famiglia dove la passione per la cucina era condivisa con tutta la famiglia, mia madre è una insegnante di sommelier e una grande cuoca, una donna che ha  sempre cucinato tanto e papà è un amante della buona cucina. Mio padre è pugliese, mamma è emiliana e io sono nata in Campania, quindi un mix territoriale vincente. Fin da piccola amavo il cibo e mi piaceva molto mangiare. Solo quando sono arrivata a Milano ho capito che dovevo lasciare tutto, perché finchè ero a casa cucinare era la normalità, non mi sentivo particolarmente dotata di qualcosa di diverso rispetto agli altri; in realtà, confrontandomi con i colleghi a lavoro ho capito di avere qualcosa in più e ho pensato di trasformare quel qualcosa in più, quella passione, in una attività. Ero l’unica in ufficio a portare le torte ad organizzare le cene e a cucinare. La mia scelta vincente è stata quella di mollare il marketing aziendale e sfruttarlo per costruirmi il mio futuro.  Noi siamo cresciuti tutti dicendo che da un lato c’è il lavoro, dall’altro ci sono le passioni, non c’è mai una educazione a dire che una passione possa diventare un lavoro e invece quello che si può fare basta solo crederci.“

Non hai mai pensato di esercitare la professione di avvocato?

“Quello no, mentre frequentavo la facoltà di Giurisprudenza il primo anno ero abbastanza coinvolta proprio perché mi piaceva il diritto, mi piaceva studiarlo, ma dal secondo anno ho capito che non sarebbe stata la mia strada. Anche se mentre frequentavo l’Università non avevo assolutamente in mente l’idea della cucina, nella mia testa c’era il marketing e la voglia di andare via da Bologna e cambiare città. Ero convinta che il marketing fosse la strada migliore per realizzare il mio sogno che è sempre stato quello di diventare giornalista”.

Dopo la creazione del blog 'Sorelle in Pentola', com’è cambiata la tua vita?

“Tanto, ma in maniera molto graduale. Questo è stato importantissimo, perché una cosa che mi ha insegnato il lavoro in azienda è stato quello di pormi degli obiettivi sempre a breve termine, ragionando sempre sul lungo periodo . Penso che alla fine, quando inizi a lavorare in televisione, scrivi il primo libro, le persone ti seguono e diventi una persona che influenza gli altri. Allora puoi pensare di prenderti la libertà di volere tutto e subito, perché il guadagno è un po’ più semplice e le aziende si avvicinano velocemente. Quello che ho fatto io è stato il contrario: scegliere da subito poche aziende con cui lavorare ed iniziare molto lentamente per cercare di costruire una credibilità .
La mia vita è cambiata quasi totalmente, però non è stato un cambiamento repentino… mi piace l’idea di fare un po’ alla volta così che sia tutto più duraturo”.

Parlando della tua esperienza di giudice nel programma “Cuochi e Fiamme”, come hai vissuto l’esperienza con gli altri giurati. E com'è andata con lo chef e conduttore del programma Simone Rugiati?

“Con Simone benissimo fin da subito. La prima edizione del programma era condotta da Alessandro Borghese ed in giuria eravamo io, Fiammetta Fadda ed Alessandro Romanelli: quella fu la mia prima  esperienza in televisione. Abbastanza difficile perché entravo in un mondo fino ad allora completamente sconosciuto.  Quando è arrivato Simone a condurre il programma, io ero già più pronta e con lui ho un bellissimo rapporto, siamo praticamente fratelli , anche perché abbiamo vissuto tutti insieme a Roma in questi anni.

Incontrare Fiammetta per me è stata una grande fortuna, perché ho avuto la possibilità di confrontarmi con una persona che faceva da anni il lavoro che era sempre stato il mio sogno fare, ovvero la giornalista. Da lei ho imparato tanto da un punto di vista gastronomico.
Da Riccardo Rossi ho imparato tanto la capacità di stare davanti ad una telecamera, quello per cui lui è più portato. Ho imparato molto da tutti loro, anche perché sono arrivata lì a 25 anni con una grande passione e tanta voglia di imparare”.

Il tuo nuovo libro ha uno strano titolo: “Pomodori verdi fritti e sentimenti al vapore”….com’è nata l’idea di questo titolo?

“Sono molto sincera, l’idea è nata più da Rizzoli che da me, perché volevamo un titolo divertente che incuriosisse ma che allo stesso tempo facesse capire che non si era davanti ad un libro solo di cucina.
Volevamo che si percepisse l’idea dei sentimenti, l’idea di una vita trascorsa dietro una cucina, perché in realtà la parte che interessa di più nel mio blog è proprio quella in cui io racconto dei miei momenti personali, delle emozioni, dei miei sentimenti che mi accomunano a tutti.
Mi piace l’idea che una persona quando prende il mio libro in mano e lo legge possa ritrovare un po’ se stessa in tutti i vari momenti di vita: il momento dell’amore che c’è, il momento dell’amore che non c’è più, il momento del licenziamento, dell’inizio dello stage, dell’ambizione di cambiare vita… perché il cibo può essere visto in vari modi , può  essere terapeutico da un lato, dall’altro conviviale , può essere visto come un momento di seduzione o di conforto .”

Se consideriamo il cibo come momento di seduzione, c’è un piatto in particolare per conquistare un uomo?

“Nel capitolo del mio libro dedicato alla conquista ci sono piatti abbastanza leggeri, al contrario del capitolo dedicato all’amore che si perde, nel quale troviamo piatti molto pesanti dove la caloria diventa aiuto e conforto. Nella fase della conquista troviamo ingredienti molto leggeri come il pesce.
In particolare, un abbinamento che mi ha sempre fatto impazzire è lo scampo crudo con la burrata fresca e basilico frullato.

Nella conquista si punta alla semplicità degli ingredienti, però deve essere al massimo, senza troppe elaborazioni, perché non sai mai dall’altra parte che persona c’è. Se devi conquistarla, ancora non la conosci , quindi è bene utilizzare ingredienti semplici ma sempre al top. Ricordate che non serve l’ingrediente costoso ma serve l’ingrediente semplice e al massimo della sua qualità”.

Passiamo ad un argomento più personale… Come stai vivendo  l’arrivo della piccola Bianca? Stai già pensando a delle ricette dedicate ai più piccoli?

“L’arrivo di Bianca lo sto aspettando con tanto desiderio e tanta voglia. Gli ultimi mesi si vivono con impazienza ed io la sento ancora di più perché sono impaziente per natura . La mia è stata una gravidanza bellissima ed è più di un anno che sto lavorando con una azienda di prodotti per bambini. Sto sperimentando tutte le pappe per i bimbi, cercando di variare gli ingredienti ed inserendo ingredienti particolari, come la rapa rossa, la zucca, tanta tapioca, la barbabietola, cercando di variare colori e odori. Sono già pronta con tutte le pappe per lo svezzamento, dai cinque ai sei mesi in poi, mentre per i primi sei mesi spero di poterla nutrire io con l’ingrediente migliore che esista, che è poi il latte materno. Un esperimento che voglio fare con Bianca è quello delle erbe aromatiche da mettere nella culla per abituare i bambini a questi odori fin da piccoli”.

Quale menù consiglieresti ai nostri lettori per festeggiare al meglio il Natale?

“A Natale come a Capodanno mi piace restare da un lato sulla tradizione, perché siamo italiani e ci piace l’ingrediente tradizionale; dall’altro provare leggermente a variare con una tecnica di cottura diversa oppure con un qualcosa di diverso.

Come antipasto vi propongo una crema di patate, pastinaca e zenzero, la pastinaca è una specie di carota bianca; se non riuscite a  trovarla si può usare semplicemente la patata, con del salmone fresco a cubetti.

Come primo, una pasta ripiena con all’interno borraggine e ricotta, visto che in Puglia c’è una ricotta meravigliosa.

Come secondo,mi piace sempre l’idea di una carne ripiena, un arrosto con le prugne.

Infine, come dolce, amando le castagne, vi propongo delle tortine di cioccolato e castagne con una salsa di cachi.

L’importante è rimanere sempre su ingredienti di stagione e poi variare nella presentazione.

Il tocco ed il consiglio in più per un menù perfetto è quello di cucinare insieme… così tutti i vostri piatti saranno al top… parola di Chiara Maci!



CONTACTS:

http://www.facebook.com/pages/Chiara-Maci/137280986333419

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto