Morto in liceo, alunni: ciao Andrea. "No a scuole trappole per studenti"

LECCE - ''Non si può morire a 17 anni, non a scuola. Ciao Andrea''. Lo hanno scritto in rosso su uno striscione che hanno esposto sul cancello d'ingresso della succursale del liceo scientifico 'De Giorgi' di Lecce i compagni di Andrea De Gabriele, lo studente 17enne morto ieri nella scuola dopo essere precipitato in un lucernario.

"La nostra scuola è attentissima alla sicurezza - dice una insegnante - peraltro si tratta di un istituto costruito secondo criteri moderni''.

Sembra nel frattempo ormai certo che a causare la tragedia sia stata una schermaglia giocosa tra la vittima e un compagno di classe a fine ora di educazione fisica. Uno scherzo tra ragazzi, con uno di loro che lancia lontano un indumento di un compagno per provocare disappunto.

Gli inquirenti sospettano che il gesto del 17enne fosse un gioco abituale e pericoloso di abilitá per recuperare palloni o altro finiti oltre la recinzione.
STOP A DIDATTICA - Didattica sospesa oggi al liceo scientifico 'De Giorgi'. Professori e studenti hanno deposto fiori sul luogo della tragedia e sul banco di Andrea. Su un biglietto un ragazzo ha scritto: "Il mondo non ti capiva. Mi mancherai". A deporre i fiori anche tanta gente comune. Nel pomeriggio i funerali a Campi Salentina.

UNA VITA SPEZZATA - Da piccolo sognava di fare il progettista e l'astronauta. E il 3 gennaio scorso aveva risposto ad un quiz su Facebook che gli chiedeva quale fosse lo scopo della sua vita: ''E' un viaggio, è vivere, nel rispetto degli altri''. E' piena di riposte all'applicazione Ask.fm la bacheca di Andrea De Gabriele,il 17enne morto a Lecce dopo essere precipitato dal lucernario a ridosso del campo sportivo del liceo scientifico che frequentava. Il 5 gennaio aveva ironizzato: ''vorrei tornare a scuola il 23 dicembre''.

PROCURA APRE INCHIESTA - La Procura della Repubblica di Lecce ha aperto una inchiesta sulla morte dello studente 17enne.

La grata metallica che lo copriva non ha sopportato il suo peso. L'ipotesi di reato, per il momento, e' quella di omicidio colposo.

La grata che ha ceduto
Gli inquirenti stanno ascoltando i testimoni della tragedia. Lo studente risiedeva a Veglie. La sua classe aveva appena terminato l'ora di educazione fisica quando il giovane si e' arrampicato alla recinzione nel tentativo di recuperare il  giubbotto.

INTRONA, MORTE A SCUOLA SOLLECITA PIANO SICUREZZA STRUTTURE - “Le scuole non possono trasformarsi in trappole per gli studenti, devono essere luoghi tutelati, sicuri, confortevoli, accoglienti. L’episodio doloroso di Lecce sia l’ultimo”. Dopo il tragico incidente costato la vita al diciassettenne Andrea De Gabriele, nella succursale del liceo scientifico “De Giorgi”, il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna chiede alla Giunta regionale di avviare una campagna di monitoraggio di tutti gli edifici scolastici in tutta la Puglia, per definire con urgenza un programma pluriennale di manutenzione, messa in sicurezza e adeguamento a norma degli impianti.
Introna ha scritto al presidente della Regione Nichi Vendola ed ai presidenti di ANCI e UPI Puglia Luigi Perrone e Francesco Schittulli, sollecitando verifiche tempestive e un piano di interventi, utili anche alla redazione del Fascicolo dei Fabbricati, “la cui istituzione è prevista in un’iniziativa legislativa già approvata dalla competente commissione consiliare e che attende la necessaria copertura finanziaria per completare l’iter. Sono certo che una volta definita la dotazione il Consiglio vorrà approvarlo in tempi rapidi”.

La tragedia di Andrea, “oltre a colpire profondamente la nostra sensibilità umana richiama con dolorosa urgenza – scrive il presidente del Consiglio regionale - l’attenzione degli amministratori pubblici sulla sicurezza di edifici, locali, ambienti e strutture nei quali ragazze e ragazzi svolgono le attività scolastiche per diverse ore del giorno. Non si può morire a 17 anni, per uno scherzo banale, ma soprattutto per il cedimento di una copertura di metallo arrugginito, facilmente raggiungibile”.
La proposta di Introna, “l’accorata richiesta”, è di dare “un senso a questo momento di cordoglio, impegnandoci in una profonda riflessione sugli interventi indispensabili per verificare, ripristinare, risanare il patrimonio strutturale scolastico in Puglia. Alla costernazione della famiglia e di tutta la comunità per questa giovane vita stroncata, al dolore dell’intero Consiglio regionale e alla mia personale e paterna partecipazione, deve aggiungersi la valutazione indifferibile di come si debba agire per scongiurare altri drammi evitabili”.

Il punto è reperire le risorse. “Tanto vale per qualsiasi intervento in materia”, sostiene il presidente, che ricorda i recenti stanziamenti nel ‘Decreto del fare’ (12 milioni di euro assegnati alla Puglia), sufficienti appena a finanziare un quarto dei progetti ammissibili di messa in sicurezza dell’edilizia scolastica in tutta la regione. Per Introna, “servono ulteriori sforzi statali e occorrono fondi europei, considerate le opportunità offerte dalla programmazione del quadro comunitario di sostegno 2014-2010, nel quale si auspica possano essere reperite dotazioni utili”.

Da qui l’appello al governo regionale a battersi, “per trovare fondi, per farsi assegnare risorse aggiuntive, sollecitando l’attenzione concreta dello Stato e dell’Unione Europea su un’emergenza assoluta”, rappresentata dalle condizioni di pericolosità della massima parte del patrimonio scolastico pugliese. E ad “assumere iniziative, a mettere in campo azioni, progetti, piani. Troverà l’intero Consiglio regionale disponibile ad approvarli con ogni consentita sollecitudine”.

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