Berlusconi di nuovo a testa bassa contro i giudici

L'ex premier Silvio Berlusconi, noncurante delle indicazioni dei giudici a riguardo dei prossimi servizi sociali, torna a fare campagna elettorale e rassicura i suoi elettori: “Nella scheda elettorale ci sarà il nostro simbolo e anche il nome Berlusconi: questo garantisce ai moderati che io sono in campo” dice l'ex premier in una intervista al Tg5. Poi l'attaco e la sfida ai giudici: "In questi venti anni passati sono sempre stato candidato alle europee, questa volta sono stato colpito da un'ingiustizia enorme, una sentenza mostruosa, frode fiscale, io che sono il primo contribuente italiano. Ma ho assoluta fiducia che la corte dei diritti europei annullerà la sentenza" spiega Berlusconi non rispettando, di fatto, l'avvertimento dei giudici che lo avevano diffidato da giudizi offensivi contro la magistratura, pena la revoca dei servizi sociali.

 E sulla decisione del Tribunale di sorveglianza l'ex premier ribadisce: "Andare in una residenza di anziani a Cesano Boscone non mi ha fatto assolutamente dispiacere perché ho sempre cercato di aiutare chi ha bisogno, e ci sono andato spesso accompagnato dalla mia mamma a portare conforto e aiuti concreti".

"Oggi non abbiamo più una democrazia che significa governo del popolo. Io penso che se riusciremo a rendere la maggioranza dei moderati consapevole di ciò forse riuscirà a trasformarsi in una maggioranza politica", ha continuato il leader di Forza Italia. "Con questo appello agli italiani pensiamo di arrivare ad un ottimo risultato per il Parlamento europeo, ma dopo un anno, un anno e mezzo ci saranno le elezioni politiche e pensiamo di riportare con i moderati una grande vittoria che possa sostenere un governo formato da ministri tutti di Forza Italia".

Non manca infine l'attacco al premier Renzi: “Non c'è stata alcuna riduzione delle tasse. I governi della sinistra le hanno mantenute sulla casa, poi hanno aumentato l'imposizione sulle rendite finanziarie. Anche presentando i provvedimenti con brio e con le slide, non si riesce a evadere la ricetta sempiterna della sinistra: sempre più tasse".

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