I vescovi contro Renzi, 'I suoi slogan non lo porteranno lontano'

ROMA - I vescovi italiani criticano apertamente senza se e senza ma il premier Matteo Renzi. "E' giovane, e' simpatico, sa dire tante cose simpatiche" dicono, "ma il rischio e' che sempre di piu' da noi valgano gli slogan e non i ragionamenti, ma con barzellette, slogan e cosine cosi', cosa pensiamo di andare a dire all'Unione Europea?".

Monsignor Nunzio Galantino giudica "inadeguate" le risorse che il governo ha messo in campo "per scuola e universita'".

"Se oltre al Corriere della sera, all'amministratore delegato della Fiat, volete mettere insieme anche i vescovi tra quelli che si interessano alla persona di Matteo Renzi, noi non siamo interessati, non partecipiamo all'identikit di Matteo Renzi, ma diamo gia' un giudizio: la famiglia non ci pare messa al centro della politica italiana, e accanto alla famiglia ci mettiamo anche la scuola" continua il segretario della Cei "Non ce l'ho con Renzi". 

I vescovi prendono posizione anche sull'articolo 18. "Sulla questione del lavoro", ci sono "troppe bandiere che sventolano" ha detto Monsignor Galantino in una conferenza stampa a conclusione del Consiglio episcopale permanente. In proposito, il segretario della Cei ha aggiunto che "preoccupa sempre quando alcuni temi decisivi vengono posti sul piano dello scontro", perche' "la categoria del contro e' sterile" e "alla fine ci saranno morti da una parte e dall'altra" e vengono adottate "soluzioni a mezz'aria".

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