Bari si prepara ad ospitare per la prima volta la Passione secondo Giovanni, capolavoro di Bach

di Piero Ladisa – La città di Bari si prepara ad ospitare per la prima volta in assoluto, nelle giornate di venerdì 20 e sabato 21 marzo, presso la Chiesa Santa Teresa dei Maschi, sita nel borgo antico, uno dei capolavori di Johann Sebastian Bach. Stiamo parlando della Passione secondo Giovanni, basata sul testo evangelico della tradizione di matrice Luterana che narra le vicende della crocifissione e morte di Gesù Cristo, composta dal genio del musicista tedesco a Lipsia nel 1724. 
L’opera, diretta dal Maestro Sabino Manzo, vedrà coinvolti solisti, il gruppo corale del Florilegium Vocis e l’orchestra Cappella Musicale Santa Teresa dei Maschi che utilizzerà strumenti di epoca barocca. Tra i solisti figurano nomi di comprovata esperienza e valore. Nel ruolo dell’Evangelista ci sarà il tenore tedesco Danilo Tepsa, direttore del Convivium Musicum Mainz. Completano la formazione di soli il soprano Tiziana Falco, il controtenore Vincenzo Scarafile, il tenore Donato Lillo-Tarì e i due baritoni Giuseppe Naviglio (Pilato) e Angelo De Leonardis (Gesù).

LE PAROLE DEI PROTAGONISTI – In occasione dell’imminente esecuzione di questo capolavoro, nella giornata di ieri si è tenuta la conferenza stampa di presentazione a cui hanno preso parte Mons. Antonio Parisi, il Maestro Sabino Manzo, l’oboista Mario De Tullio e il violoncellista Claudio Mastrangelo.
A prendere per primo la parola è stato don Antonio Parisi, che ha rivolto il suo «j’accuse» nei confronti delle istituzioni, sottolineando anche lo sforzo compiuto per realizzare un’opera così importante: “Mai nessun politico è venuto a constatare il nostro sforzo. Dateci una possibilità per andare avanti”. Don Antonio Parisi ha chiuso il proprio intervento con una frase decisa, un monito che serva a smuovere le coscienze di chi gestisce il settore culturale nella città di Bari: “Non ci costringete a chiudere le chiese!”.

Anche il Maestro Sabino Manzo ha aperto il proprio intervento puntando il dito contro le istituzioni, e in particolar modo nei confronti dell’ultimo bando indetto dal Comune di Bari relativo alla sezione spettacolo: “È stato pensato e concepito senza fondi. Non siamo stupidi, capiamo che è un bando che non sta in piedi”. Nonostante le difficoltà incontrate, dovute anche alla scarsezza di fondi, il Maestro Manzo guarda con ottimismo il lavoro svolto: “Il fattore positivo è che noi siamo ancora qui, anche se il tempo avuto a disposizione non è stato tanto”. Sull’opera, che lo vedrà impegnato come Direttore, non nasconde il proprio entusiasmo: “Realizzo un sogno. Per me la Johannes Passion rappresenta un punto di riferimento, non solo professionale ma anche spirituale”. Inoltre il Maestro Manzo ha voluto rendere pubblica la cifra scucita per questo progetto: “La produzione è stata realizzata su una cifra intorno ai 15000 euro. Una somma misera, perché per mettere in piedi un’opera del genere ci vogliono come minimo 50000 euro. Ringrazio coloro che ci aiutano a produrre, non solo con le parole ma anche con i fatti, dando a disposizione ciò che hanno”. Tra gli sponsor che hanno contribuito a questo progetto, il Maestro Manzo ha ringraziato personalmente l’Auditorium Vallisa, la Confraternita del Carmine e alcuni benefattori che hanno preferito rimanere anonimi.

Mario De Tullio ha focalizzato il proprio discorso su un obiettivo ben preciso: “Vedendo la scarsezza di fondi locali, dobbiamo pensare a progetti europei. È un’ipotesi che vorremmo sviluppare”. Parole non casuali, visto che la Passion Johannes è stata inserita tra gli eventi della Giornata della Musica Antica organizzata dalla Comunità Europea. A prendere per ultimo la parola è stato Claudio Mastrangelo che ha messo la libertà professionale al centro del suo pensiero: “Noi musicisti siamo legati a tempi ristretti. Dobbiamo essere liberi di svolgere al meglio il nostro lavoro, anche se non sempre è possibile. Siamo – continua Mastrangelo – schiavi di pseudo musicisti che ci obbligano a partecipare alle loro manifestazioni. Partecipando a questo evento mi sono sentito libero di esprimere le mie qualità”. 

INFORMAZIONI UTILI – Chi fosse interessato all'acquisto del biglietto, può consultare il sito www.santateresadeimaschi.it. Per consentire al pubblico di partecipare attivamente, saranno distribuiti i testi e le traduzioni in italiano dell’opera (curate dagli alunni della classe III K del Liceo Classico Socrate di Bari, guidati dalla Prof. Teresa Fortunato). Agli interessati sarà data la possibilità, prima dello svolgimento dell’opera, di imparare il corale finale della Passione, che potrà essere eseguito non solo dal solo dal coro e dall’orchestra ma dagli stessi spettatori, come avviene in Germania e in altri paesi. Coloro che parteciperanno al concerto, avranno la possibilità di visionare la mostra del fotografo Massimiliano Cafagna dedicata agli strumenti di musica antica.


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