A Bari l'11 e il 12 aprile “La cura della casa comune”

di DONATO FORENZA — La Facoltà Teologica Pugliese ha organizzato il Convegno “La cura della casa comune” nei giorni 11-12 aprile presso il Nicolaus Hotel, in Bari, con il patrocinio del Servizio Nazionale per gli Studi Superiori di Teologia e di Scienze Religiose della Conferenza Episcopale Italiana. Nella prima giornata i lavori sono iniziati, con Francesco Cacucci, Arcivescovo di Bari-Bitonto e Gran Cancelliere della Facoltà Teologica Pugliese, e con il Prof. Angelo Panzetta, Preside della Facoltà Teologica Pugliese; in continuità ha relazionato il Prof. Giorgio Copertino, Docente di Filosofia della Facoltà Teologica Pugliese. Rilevanza ha avuto la relazione ”La casa comune mi interessa” a cura del Prof. On. Romano Prodi, Presidente della Fondazione per la collaborazione tra i popoli.

E’ seguito il Dibattito al quale hanno partecipato esponenti del mondo cattolico, giornalisti, studenti e cultori dell’ambiente. In serata è intervenuto con “Immagini del creato nell'arte”, il Prof. Antonio Scattolini, Docente di Pastorale dell'Arte dell’ ISSR di Verona. Ai lavori del mattino seguente, il programma ha previsto la relazione del Prof. Luca de Santis, Direttore dell'Istituto di Teologia Ecumenica Patristica "San Nicola" di Bari; poi “Volti dell'abitare” della Prof.ssa Annalisa Caputo, Docente di Filosofia dell’Università degli Studi di Bari e Facoltà Teologica Pugliese; segue la relazione “Dono e responsabilità per una "casa comune" a cura del Prof. Simone Morandini, Docente di Teologia ecumenica dell’ Istituto di Studi Ecumenici "San Bernardino" di Venezia e del Prof. Panaghiotis Yfantis, Docente di Teologia - Università di Tessalonica, Grecia. Dopo il Dibattito, le Conclusioni sono del Prof. Giorgio Copertino. L’evento ha riscosso notevole successo ed una viva partecipazione del folto pubblico. 

E’ opportuno ricordare,in armonia con l’evento, un brano di “Laudato sii”; infatti, Papa Francesco ha scritto: “La sfida urgente di proteggere la nostra casa comune comprende la preoccupazione di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale, poichè sappiamo che le cose possono cambiare. Il Creatore non ci abbandona, non fa mai marcia indietro nel suo progetto di amore, non si pente di averci creato. L'umanità ha ancora la capacità di collaborare per costruire la nostra casa comune””

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