FORMAT. Montesardo: torna lo 'Zecchino', il primo talent italiano


di FRANCESCO GRECO - C'era una volta lo “Zecchino” di Montesardo. E c'è ancora. Spinto dall'entusiasmo del paese, dopo qualche anno di quiete, il veliero tornerà a navigare sabato 22 luglio (ore 20.30), media partner Mondoradio Tuttifrutti.
 
Un “antenato” dei talent italiani, il primo (poi sono venute le imitazioni di Rai e Mediaset). Una “vetrina” ambita da chi voleva proporsi al mondo della canzone, finì su Telenorba (“Battiti Live”).
 
Erano gli anni '90, richiamò aspiranti cantanti da tutta la Puglia e folle imponenti (fino a 10mila persone, a costo zero) in piazza Sant'Antonio, il cuore antico di Ananduso, il vecchio paese di epoca messapica.
 
Nove edizioni. Come presentatori “nomi” del cinema, il teatro, la tv: da Federica Panicucci a Melba Ruffo di Calabria, da Pippo Franco (nella foto con Gino Russo, fu una sera memorabile: un gran professionista, ha lasciato bei ricordi), a Gigi Sabani, passando per Nino Frassica, Alvaro Vitali e moglie, la soubrette Stefania Corona, Maddalena Corvaglia, Stefania Mega (vice miss Italia nel 1989), ecc.
 
Montesardo in Salento fu dunque pioniere del genere x-factory, Rai e Mediaset sarebbero arrivate dopo: le date lo dicono chiaramente.

Lo “Zecchino” fu un trampolino di lancio che funzionò, tanti poi ebbero visibilità nazionale. Alcuni oggi fanno concerti e serate: Massimo Pizzolante, clone di Vasco Rossi, Antonio Romano, piano-bar: piace “My Way”, cover immortale di Frank Sinatra, e altri.
 
L'idea fu di Luigi Russo (il popolare “Gino”), un operaio geniale, dotato di grande creatività, che da emigrante aveva lavorato ai cantieri navali di Amburgo, parlava bene il tedesco (lo chiamava spesso la baronessa Sauli a tradurre), passione per il mare: navi, vele, velieri, galee, filibuste.
 
Faceva parte della Confraternita del Sacro Cuore di Gesù e ogni anno, ultima domenica di gennaio, con Antonio Marzo (“Moretto”), Antonio Bisanti e Luigi Brogna, organizzavano la festa. Dopo la processione suonava una band.
 
Un anno nei giardini della villa apparve magicamente un bellissimo veliero a grandezza naturale che Gino aveva fabbricato in 4 mesi con l'aiuto della famiglia: la moglie Annunziata Licchetta, che cucì la vela e i tendaggi e le figlie Donatella Russo, oggi dottoressa a Scorrano e Morena. Sembrava voler prendere il largo verso il mare di Novaglie tanto era bello. Fu “adottato” come icona dello “Zecchino” e divenne un mito.
 
Si svolgeva d'estate, ma già a primavera il paese entrava in fibrillazione: c'erano le iscrizioni e nel garage di Anna Marchese, a “Terra du Mulu”, iniziavano le prove, fra spartiti e allegria, testi e arrangiamenti. Alla prima edizione si usarono le “basi” e fu presentata da un elegantissimo Marcello Brogna e da Donatella Russo.
 
Al secondo anno si mise su una band per accompagnare i cantanti, divisi per categoria a seconda dell'età. Giuseppe Saracino (batteria), Anna Marchese (voce e basso), Gianpaolo Nicolì (chitarra), Alfredo Torsello (tastiere). Certe sere c'era così tanta umidità che col phon asciugava i tasti. Questo il gruppo iniziale, che ogni anno si arricchiva di altri musicisti: impossibile ricordarli tutti.  
 
Il successo convinse tutti a fondare l'associazione “Arcobaleno” come supporto organizzativo e amministrativo. Al primo nucleo si aggiunsero altri volontari: Paolo Marchese, Cosimo Torsello, Antonio Mario Greco, Biagio Bisanti, ecc. Anche qui, impossibile citarli tutti, qualcuno sfugge sempre.
   
La manifestazione cresceva, piaceva. Un anno si contattò Milly Carlucci per la presentazione: rifiutò con la scusa che il paese era piccolo, si sarebbe rovinato il cv (cosa accaduta con “Ballando con le stelle”, spazzatura totale fra la Parietti e la Lucarelli): peggio per lei pensò il paese: l'autostima è nel suo dna, e non da oggi.
 
A Montesardo, dunque, master in creatività e innovazione, si deve il copyright del talent, dello scouting di voci e gruppi nuovi, poi scopiazzato dalle tv: dopo nacquero ”Amici” e “X-Factory”.
 
Innovativo anche il marketing: lo “Zecchino” era sostenuto da sponsor, imprese, aziende, loghi grandi e piccoli del territorio che dopo il successo dei primi anni sgomitavano per la pubblicità, non c'era più bisogno di cercarli, si proponevano soli. Biagio Bisanti è stato una delle “menti” dello “Zecchino”, ma è ricordato anche come abile venditore di pubblicità: striscioni e banner spuntavano dovunque come funghi dopo la pioggia, tornava sempre con un bel mazzetto di contratti.
 
A essere sinceri, lo “Zecchino” non è il solo format nato in questo paese del Salento che diede i natali a uomini illustri: di scienza, lettere, Chiesa, ecc. Nelle grotte del villaggio rupestre, a Macurano, negli anni '80 si fece il primo presepe vivente. Un'altra bella idea fu la Passione di Cristo. Quindi la sagra del porco Prì-Prì, ormai un logo noto in tutto il mondo. Sempre nel paese dei “manciafucàzze” (mangiafocacce) intorno al Settecento nacque il “biscotto della salute”, assai calorico, ideale per bambini da svezzare, anziani, malati.
 
Il veliero navigò felice per 9 anni. Poi, al momento del salto di qualità, quando servivano appoggi istituzionali, finanziamenti, sponsor più grossi (accanto a una banca di Alessano e una concessionaria di auto di Casarano), finì nelle secche. Qualche politico della zona lo aveva usato per darsi visibilità, ma non si fece trovare. Peggio per lui, la gente non dimentica.
 
“Ormai lo Zecchino è nella Storia!” si commuove Biagio Bisanti, grande, infaticabile personaggio. Gino Russo nel frattempo se n'è andato (2004), ma è ricordato con affetto.
 
Gli avrebbe fatto piacere sapere che la storia riprenderà e il suo amato veliero è pronto per il mare grazie all'associazione socio-culturale “Donna Popa”: un'idea su cui lavora da mesi la giovane avvocatessa Elisabetta Russo col suo gruppo. Ci sono nuovi sponsor. Il coro dello “Zecchino” è diretto da Anna Maria Chiffi.

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