Il Convento, la Chiesa e la Confraternita del Carmine di Nardò, in una chicca di Marcello Gaballo

di VITTORIO POLITO - Per la collana “Quaderni degli Archivi Diocesani di Nardò-Gallipoli”, diretta da Mons. Giuliano Santantonio, direttore dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi Nardò-Gallipoli, è stato pubblicato recentemente il supplemento VIII.

Il testo, di grande formato dal titolo “Decor Carmeli – Il Convento, la Chiesa e la Confraternita del Carmine di Nardò” è stato curato da Marcello Gaballo, medico, presidente della Fondazione Terra d’Otranto e già Ispettore onorario dei monumenti (Mario Congedo Editore), e vuole essere un ‘monumento’ dedicato alla chiesa della B.V. Maria del Carmelo di Nardò e all’attiguo convento, ma anche alla Confraternita dell’Annunziata e del Carmine, senza la quale, la chiesa, abbattuta nel 1528 per esigenze belliche, non sarebbe stata più ricostruita. Nardò è una città del Salento risalente all’anno 1000, edificata dai Messapi. Nardò si chiama così perché la etimologia della parola di origine illirica significa acqua. In greco Nerìton; in latino Neritum o Neretum.

Tra i pregi del volume, va sottolineata, oltre alla rigorosità scientifica e alla ricchezza dei contributi, l’ampio apparato fotografico che mostra l’intero patrimonio esistente e custodito nella chiesa.  Per non parlare dell’aspetto folkloristico-devozionale, che, anche se apparentemente di seconda importanza dal punto di vista storico-artistico, rappresenta il sentire popolare proprio di chi in questa chiesa ha trovato il suo riferimento principale.

Il curatore, con un lavoro certosino, ha realizzato un progetto ambizioso che il sacro tempio meritava, per essere una delle chiese più note e frequentate dalla popolazione ed oggi meta preferita dei tanti turisti che stanno riscoprendo la città.

I numerosi e interessanti contributi dell’illustratissimo volume, registra la collaborazione di Armando Polito, Giuliano Santantonio, Fabrizio Suppressa, Paolo Giuri, Marino Caringella, Daniela De Lorenzis, Maura Sorrone, Marco Carratta, Alessio Palumbo, Pierpaolo Ingusci, Matteo Romano, Elsa Martinelli, Cosimo Rizzo, Marcello Semeraro, Maria Grazia Presicce, Annamaria Falconieri, Cosimo Rizzo, Marcello Semeraro, Maria Grazia Presicce, Alessandra Greco, Maria Domenica Manieri Elia e di tanti altri che non appaiono nel testo, ma che Marcello Gaballo, cita e ringrazia nella sua nota, oltre, ovviamente, al notevole contributo personale.

Le materie trattate, numerose anch’esse: dalle origini della chiesa e del convento, al terremoto del 1743, all’architettura e alle opere presenti nella chiesa del Carmine, alle regole della Confraternita dell’Annunziata di Nardò, del reliquiario conteso e ad un evento funesto relativo all’incendio della statua della Vergine. La pubblicazione tratta anche di Araldica Carmelitana a Nardò, degli Inni Sacri in onore della B.V. del Carmelo, dell’intervento miracoloso della Vergine del Carmine, raccontata in un’antica romanza in vernacolo di Nardò. Non mancano neanche pianete, reliquiari e arredi liturgici, la cronologia del Convento (1568-2017), la cronistoria del convento e la cronotassi dei priori e di alcune cariche della Confraternita dell’Annunziata e dell’Unione Maria SS. del Carmine. Questi solo alcuni degli argomenti trattati nel volume.

“Finalmente – il Carmine – scrive Giovanni Maglio, priore -  appare in tutta la sua ricchezza, perfettamente visibile attraverso i percorsi dettagliati, proposti nel testo, e chiaramente illustrati, suscitando altre emozioni e nuovi sentimenti che spingono ad amarlo sempre ed ancora di più”.

Un volume-documento che non dovrebbe mancare nelle biblioteche civili ed ecclesiastiche, degli studiosi della materia ed anche in quelle dei privati neretini che intendono meglio conoscere la storia della propria città.

Una nutrita bibliografia e sitografia, corredate da un elenco di articoli di riviste e periodici, di cataloghi di mostre e di archivi consultati, completa il pregiato volume. Da non perdere.

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