Il radicale Villetti a casa Pappalardi
GRAVINA IN PUGLIA - «Per me è stata un’esperienza drammatica, che mi ha colpito». È l’unico commento che l’onorevole Roberto Villetti (Rosa nel Pugno) ha fatto sul contenuto, che non rivela, del colloquio avuto ieri a Gravina in Puglia con Filippo Pappalardi, attualmente agli arresti domiciliari, padre dei fratellini Francesco e Salvatore, scomparsi il 5 giugno 2006 e ritrovati morti in una cisterna di una casa abbandonata del paese il 26 febbraio scorso. Villetti ha parlato per circa un’ora con Pappalardi; insieme a lui c’erano gli altri componenti della famiglia e l’avvocato Angela Aliani, che difende il padre dei due bambini inizialmente accusato di omicidio volontario, imputazione ora derubricata dal gip. «L’ho incontrato - ha detto Villetti - perché voglio che sia rispettata la dignità della persona, e questo vale per tutti. Non dico cosa mi ha riferito Pappalardi, lo faccio per rispetto di un principio. Sbattere il mostro in prima pagina è la violazione di un diritto umano sancito nella nostra Costituzione».
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