LA RECENSIONE / Alza la testa
di Giuseppe De Feudis Voto: 7 Alessandro Angelini, regista e co-sceneggiatore, fornisce all’ ”enciclopedia del cinema” la sua seconda opera, dopo” l’aria salata” del 2006. Si tratta di una storia che ricalca, per alcuni versi, temi e soggetti già giunti in passato sul grande schermo.Temi, appunto, già trattati ma che, grazie ad una più che ottima recitazione del solito impeccabile Sergio Castellitto, padre del giovanissimo boxer Campanelli e marito di una donna scappata di casa e dagli obblighi familiari, si ritrova ad accudire il figlio con le regole che lui conosce meglio, le stesse che però non gli consentirono di andare oltre la categoria dei dilettanti: quelle della boxe. La voglia di rivalsa verso questa disciplina porterà ad un rigido stile di vita il giovane ragazzo che si troverà impigliato in una rete di doveri troppo stretta per un adolescente che inizia ad accarezzare i piaceri della vita.
La tentazione di descrivere i successivi passaggi cinematografici è tanta, ma non superiore a quella di stimolare lo spettatore a cercare le conseguenze dell’atteggiamento del Castellitto padre sul giovane figlio che incapperanno in tematiche attualissime.Alcuni colpi di scena porteranno a conoscere storie che difficilmente si sarebbero potute prevedere all’inizio del film.
Tra “Parnassus”, “Public enemies”, “This is it” e “L’uomo che fissa le capre” perché non scegliere un film italiano ben costruito e ben curato?.
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