Andria, dietrofront della Cgil: l'impiegata malata di cancro verrà riassunta

di Redazione
BARI. Una notizia che ha del clamoroso, ma che dà un'idea di quanto i rapporti in ambito lavorativo stiano diventando difficili, spesso insostenibili. La vicenda si svolge ad Andria, dove un'impiegata alla Cgil è stata licenziata perché considerata “assente ingiustificata” mentre stava curandosi da una grave malattia. La donna ha denunciato il suo datore di lavoro per stalking, mobbing e diffamazione, chiedendo il risarcimento dei danni e del Tfr. Anna Dalò ha raccontato di come, al suo rientro in ufficio, quando ancora doveva ricevere la raccomandata di licenziamento, fosse “invisibile”, e nessuno le parlava, tanto che “se prendevano il caffè chiedevano a chi era nella mia stessa stanza ma non a me eppure, abitando vicino all’ufficio, quelle persone spesso le incontravo per strada, ci salutavamo”. “Quello Inca – prosegue – è un servizio pubblico della Cgil finanziato dallo Stato per assistere i lavoratori più deboli, io l’ho sempre fatto, e non ho mai pensato che sarebbe accaduto questo a me”.

“Ho chiamato il segretario regionale della Cgil – conclude la Dalò – il quale si è mostrato sbalordito e ha detto che mi avrebbe fatto sapere: non vi è stato alcun seguito, altri invece, come la Filcams mi sono stati vicini”

LA CGIL: "L'IMPIEGATA VERRA' RIASSUNTA"

''Stamattina parte un telegramma attraverso il quale viene ritirato il licenziamento e l'operatrice viene riassunta''. E' la comunicazione che il segretario generale della Cgil Puglia, Gianni Forte, fa nel corso del suo intervento al XVI Congresso della Cgil in questi giorni a Rimini in merito al caso dell'operatrice dell'Inca di Andria, licenziata per assenza ingiustificata durante un periodo di cura. ''E' stato convocato - ha aggiunto Forte - il Comitato Direttivo della Camera del Lavoro del comprensorio Bat con all'ordine del giorno le dimissioni del segretario generale"

LE REAZIONI, ZULLO (PDL): "MA VENDOLA COSA FA?"

''Chissa' quali sentimenti e quali reazioni animano Vendola ed i colleghi di Sel e di tutto il centrosinistra dopo aver appreso del licenziamento di una dipendente della Cgil che, in seguito ad un lungo periodo di malattia, cominciato alla fine di novembre 2009 e proseguito con una diagnosi di neoplasia maligna alla tiroide e un intervento chirurgico, era stata assente dal lavoro. Eppure con tutte le comparsate sui media, possibile che Vendola e i partiti del centrosinistra non abbiano avuto tempo e modo di intervenire su un simile atto di arroganza datoriale?''. Lo afferma il consigliere regionale pugliese, Ignazio Zullo (Pdl).

''Spero che il loro nemico non sia solo Berlusconi e che escano fuori dall'incredibile silenzio di queste ore sull'assurda vicenda - prosegue Zullo - e che trovino coerenza nel trattare il tema del lavoro anche quando il padrone' e', come in questo caso, un'organizzazione sindacale che dovrebbe tutelare i lavoratori e non licenziarli non appena indeboliti da una malattia''.


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