Vulcano, arriva la nube: 5000 voli cancellati in tutta Europa

ROMA. Domani la nube di cenere, effetto dell'eruzione del vulcano islandese Eyjafjallajokul, dovrebbe passare per l'Italia.
Il vulcano ha ripreso la sua attività eruttiva.Ancora pesanti i disagi del trasporto aereo: annullati oggi 5mila voli in Europa.
E' quanto riferisce il bollettino del Vaac, il Centro di controllo europeo delle polveri vulcaniche per la sicurezza del volo.
Il Vaac ha spiegato che i venti si dirigono da nord verso sud per la presenza di un'area anticiclonica sull'alto Atlantico e di un'area depressionaria a ridosso della penisola iberica, poi muoveranno da ovest sud-ovest verso est nord-est, e cioè dalla Spagna in direzione dell'Italia.Eurocontrol, l'ente europeo per la sicurezza dell'aviazione civile, ha registrato oggi 25 mila voli in Europa, mentre ieri quelli effettuati sono stati 30.342. In Spagna, sulla costa atlantica e del nord, sono stati 19 gli aeroporti chiusi, almeno fino alle 20:00, per decisione dell'autorità aerea spagnola Aena. Alla chiusura di Santiago di Compostela, Coruna, Vigo, Asturie, Santander, Burgos, Valladolid, Salamanca, Leon, Saragozza, Bilbao, San Sebastian, Vitoria, Pamplona, La Rioja e Eida, si è aggiunta nel pomeriggio la decisione di chiudere, a partire dalle 15:30, l'aeroporto di Barcellona - dove è in corso da ieri il Gran Premio di Formula 1 - e dei vicini scali di Girona e Sabadell. Alle 14, il totale dei voli annullati in Spagna era di 673. Un centinaio quelli cancellati in Portogallo in arrivo e in partenza da Lisbona, Porto e Faro, nel sud del Paese.

I problemi in Spagna e Portogallo hanno causato prime ripercussioni per Fiumicino (tre voli cancellati) e gli aeroporti della Lombardia (una decina di voli annullati verso la penisola iberica). La nube ha causato problemi anche nel sud della Francia: l'aeroporto di Marsiglia ha annunciato l'annullamento di una quindicina di voli, facendo planare il timore di un eventuale impatto dello stop aereo sul Festival del cinema di Cannes per l'arrivo di star e appassionati. Il rischio che si ripeta il blocco aereo di metà aprile, che ha trasformato i cieli europei in una grande 'no fly zone', è reale. "L'attività eruttiva è tornata ai livelli del 15-16 aprile, quando aveva raggiunto il suo massimo", ha detto Mike Burton, ricercatore della sezione di Pisa dell' Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), tornato oggi sul vulcano islandese. Incurante dei disagi che provoca, Eyjafjallajokull continua ad eruttare, facendo ricadere sull'Islanda polveri e cenere fastidiose. Oggi una sessantina di persone che abitano nella zona ha lasciato volontariamente le case. Per ora, però, non c'é nessun piano di evacuazione da parte delle autorità.