Manovra: Federfarma, in Italia 25% farmacie a rischio chiusura. A Sud situazione peggiora
ROMA. La crisi non risparmia nessuna categoria in Italia, neanche i farmacisti. Se la manovra economica 2011-2012 approvata dal Governo non sara' modificata nel corso dell'iter parlamentare del decreto, le farmacie private a rischio di immediata chiusura sarebbero circa il 25%, dislocate in tutte le regioni. E' quanto denunciano i responsabili regionali di Federfarma, la Federazione nazionale dei titolari di farmacia.Ma c'è di più. Sempre secondo Federfarma, ci sarebbe il rischio di notevoli disservizi, con il risultato che quasi 1 milione di cittadini, sui 4 milioni che ogni giorno si recano in una farmacia, verrebbero privati di un servizio di assistenza primario e fondamentale.Se infatti la manovra fosse approvata dal Parlamento cosi' come e' uscita da Palazzo Chigi, sottolineano i responsabili regionali, "i primi a risentirne sarebbero proprio i cittadini, in particolare gli over 65, che avrebbero difficolta' non solo a reperire i farmaci, anche quelli piu' comuni come i cardiovascolari, gli antibiotici, gli analgesici, gli oncologici o quelli per diabetici, ma addirittura a trovare una farmacia aperta nelle vicinanze".
Senza dimenticare che "una situazione del genere porterebbe anche ad una ricaduta occupazionale: si stima, infatti, che in seguito all'approvazione della manovra finanziaria potrebbero perdere il posto di lavoro circa 18 mila lavoratori, in media uno per ogni farmacia privata".
Stando così le cose, drammatica, ad esempio, sarebbe la situazione nella provincia di Lecce, dove potrebbero chiudere ben 50 farmacie su 230. Ancora peggiore la situazione in Molise, dove la possibilita' di chiusura e' del 50% (tutte situate in comuni sotto i mille abitanti) delle 164 farmacie regionali. Ma anche al Nord la situazione non sarebbe meno critica: in Liguria e in Veneto sarebbero circa 50 le farmacie a rischio chiusura.
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