Choc a Trani, rumena segregata per 5 mesi e costretta a prostituirsi
TRANI. Una squallida storia di prostituzione dalla Bat con una vittima quasi predesignata: una giovane rumena poco più che maggiorenne. La donna sognava di lavorare in Italia ma una volta arrivata in Puglia, su invito del suo nuovo compagno, e' stata richiusa per quasi cinque mesi in un casolare e picchiata, seviziata, minacciata di morte e costretta a prostituirsi.
La giovane nel suo Paese aveva lasciato le due bambine avute dal marito dal quale e' separata.
I provvedimenti restrittivi sono stati emessi a conclusione di una indagine originata agli inizi del mese di agosto, quando le fiamme gialle hanno prestato assistenza e soccorso ad una giovanissima rom, in evidente stato di choc, in fuga per i vicoli della citta'.
La notte di San Nicola finalmente arriva la svolta: la donna riesce a liberarsi dai suoi aguzzini e a guadagnare la strada della città . Il provvidenziale incontro con i finanzieri l’ha salvata.
In caserma, la giovanissima rumena, lasciava trapelare agli inquirenti l'inquietante quadro di degrado, segregazione e sfruttamento alla quale era stata costretta dai due arrestati: portata in Italia nel mese di marzo con la promessa di un lavoro e l'auspicio di una vita migliore, era stata infatti costretta, con percosse e minacce di morte, a prostituirsi, costantemente controllata dai suoi sfruttatori.
In manette sono finiti due rumeni di 20 e 22 anni. Per loro l’accusa è sequestro di persona, induzione e sfruttamento continuato della prostituzione. La ragazza si trova adesso in un luogo sicuro.
La giovane nel suo Paese aveva lasciato le due bambine avute dal marito dal quale e' separata.
I provvedimenti restrittivi sono stati emessi a conclusione di una indagine originata agli inizi del mese di agosto, quando le fiamme gialle hanno prestato assistenza e soccorso ad una giovanissima rom, in evidente stato di choc, in fuga per i vicoli della citta'.
La notte di San Nicola finalmente arriva la svolta: la donna riesce a liberarsi dai suoi aguzzini e a guadagnare la strada della città . Il provvidenziale incontro con i finanzieri l’ha salvata.
In caserma, la giovanissima rumena, lasciava trapelare agli inquirenti l'inquietante quadro di degrado, segregazione e sfruttamento alla quale era stata costretta dai due arrestati: portata in Italia nel mese di marzo con la promessa di un lavoro e l'auspicio di una vita migliore, era stata infatti costretta, con percosse e minacce di morte, a prostituirsi, costantemente controllata dai suoi sfruttatori.
In manette sono finiti due rumeni di 20 e 22 anni. Per loro l’accusa è sequestro di persona, induzione e sfruttamento continuato della prostituzione. La ragazza si trova adesso in un luogo sicuro.
