Energie rinnovabili, a Bari seminario "Green Economy in Puglia"
BARI. Come fare a promuovere i valori positivi che scaturiscono da un’economia da fonti rinnovabili? Come orientare lo sviluppo del territorio attraverso un meccanismo virtuoso d’incontro e di confronto tra istituzioni, imprese, finanza, ricerche e media? La Fondazione KFD, Knowledge for Development, dopo il successo dell’ultima iniziativa sul fotovoltaico del novembre 2009 in collaborazione con l’Ambasciata di Spagna, intende rispondere a questi interrogativi con il seminario La Green Economy in Puglia, dove saranno discusse le fonti rinnovabili come opportunità per gli investimenti, il territorio, l’occupazione.
Il seminario si svolgerà a Bari il 1 ottobre nella Sala Videoconferenze dell’Ateneo del Politecnico. Interverranno, oltre alla Fondazione KFD, importanti imprese del settore come ENEL e TERNA, il GSE (Gestore dei Servizi Energetici), il Ministero dello Sviluppo Economico, l’Autorità per l’energia, la Regione Puglia, l’APER (Associazione Nazionale Produttori Energie Rinnovabili).
La Fondazione KFD (www.fondazionekfd.com) è una fondazione indipendente con sede a Bari e ha come obiettivo quello stimolare le relazioni e diffondere la conoscenza a vantaggio dello sviluppo sociale, economico e culturale del territorio. Il meccanismo virtuoso della rete (networking) e dell’apprendimento sono un aspetto fondamentale per la Fondazione KFD. Esso rappresenta un luogo d’incontro amichevole e informale fra istituzioni, imprese, mondo accademico e finanziario, altri soggetti pubblici e privati. Il metodo KFD privilegia il confronto e il dibattito, favorendo le relazioni interpersonali e consentendo un effettivo apprendimento dei temi in discussione.
Il seminario La Green Economy in Puglia è stato organizzato dalla Fondazione KFD per dibattere sullo sviluppo possibile in Puglia promuovendo i valori positivi che derivano da un’economia da fonti rinnovabili non fine a se stessa, ma orientata a un deciso e importante sviluppo del territorio, con ricadute importanti sull’occupazione, attraverso un meccanismo virtuoso d’incontro e confronto fra istituzioni, imprese, finanza, ricerca e media. Diversi sono i nodi da sciogliere, ma concrete sono le opportunità se sfruttate.
Il programma dei lavori riceve il patrocinio della Regione Puglia, della Provincia di Bari, del Comune di Bari, di Confindustria Puglia, dell’Associazione produttori di energia da fonti rinnovabili (Aper), dell’Ufficio economico e commerciale di Spagna in Milano, dell’Istituto per la competitività (I-com), delle Camere di Commercio di Bari e di Brindisi, degli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti di Bari, del Politecnico di Bari, dell’Ordine degli Ingegneri di Foggia e dell’Ordine degli Architetti di Bari.
L’Italia si qualifica oggi come l’attore principale della cooperazione euro mediterranea nell’energia, e tra i primi quattro in Europa per la produzione di energia da fonti rinnovabili. La Puglia, a sua volta, produce il doppio dell’energia che consuma, ponendosi in una posizione di forza rispetto al federalismo energetico prospettato dagli attuali orientamenti politico-istituzionali.
Si comprende bene, quindi, l’importanza d’un seminario che affronta le questioni della green economy delineando le opportunità che ci potrebbero essere incentivando lo spirito imprenditoriale, attraendo investimenti, garantendo nuovi posti di lavoro, e rafforzando la capacità d’innovazione anche partecipando a programmi di cooperazione internazionale.
Il seminario si svolgerà a Bari il 1 ottobre nella Sala Videoconferenze dell’Ateneo del Politecnico. Interverranno, oltre alla Fondazione KFD, importanti imprese del settore come ENEL e TERNA, il GSE (Gestore dei Servizi Energetici), il Ministero dello Sviluppo Economico, l’Autorità per l’energia, la Regione Puglia, l’APER (Associazione Nazionale Produttori Energie Rinnovabili).
La Fondazione KFD (www.fondazionekfd.com) è una fondazione indipendente con sede a Bari e ha come obiettivo quello stimolare le relazioni e diffondere la conoscenza a vantaggio dello sviluppo sociale, economico e culturale del territorio. Il meccanismo virtuoso della rete (networking) e dell’apprendimento sono un aspetto fondamentale per la Fondazione KFD. Esso rappresenta un luogo d’incontro amichevole e informale fra istituzioni, imprese, mondo accademico e finanziario, altri soggetti pubblici e privati. Il metodo KFD privilegia il confronto e il dibattito, favorendo le relazioni interpersonali e consentendo un effettivo apprendimento dei temi in discussione.
Il seminario La Green Economy in Puglia è stato organizzato dalla Fondazione KFD per dibattere sullo sviluppo possibile in Puglia promuovendo i valori positivi che derivano da un’economia da fonti rinnovabili non fine a se stessa, ma orientata a un deciso e importante sviluppo del territorio, con ricadute importanti sull’occupazione, attraverso un meccanismo virtuoso d’incontro e confronto fra istituzioni, imprese, finanza, ricerca e media. Diversi sono i nodi da sciogliere, ma concrete sono le opportunità se sfruttate.
Il programma dei lavori riceve il patrocinio della Regione Puglia, della Provincia di Bari, del Comune di Bari, di Confindustria Puglia, dell’Associazione produttori di energia da fonti rinnovabili (Aper), dell’Ufficio economico e commerciale di Spagna in Milano, dell’Istituto per la competitività (I-com), delle Camere di Commercio di Bari e di Brindisi, degli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti di Bari, del Politecnico di Bari, dell’Ordine degli Ingegneri di Foggia e dell’Ordine degli Architetti di Bari.
L’Italia si qualifica oggi come l’attore principale della cooperazione euro mediterranea nell’energia, e tra i primi quattro in Europa per la produzione di energia da fonti rinnovabili. La Puglia, a sua volta, produce il doppio dell’energia che consuma, ponendosi in una posizione di forza rispetto al federalismo energetico prospettato dagli attuali orientamenti politico-istituzionali.
Si comprende bene, quindi, l’importanza d’un seminario che affronta le questioni della green economy delineando le opportunità che ci potrebbero essere incentivando lo spirito imprenditoriale, attraendo investimenti, garantendo nuovi posti di lavoro, e rafforzando la capacità d’innovazione anche partecipando a programmi di cooperazione internazionale.
