'Pomodoro Day' a Foggia, divampa la protesta della Coldiretti contro frodi e speculazioni

FOGGIA.'Pomodoro Day' a Foggia. A distanza di quattro anni dalla grande giornata nazionale celebrata a Bari in occasione dell'entrata in vigore il 15 giugno 2006 del decreto ministeriale relativo all'indicazione obbligatoria in etichetta dell'origine della passata di pomodoro, la Coldiretti Puglia torna in piazza con un'importante iniziativa di protesta degli imprenditori agricoli. Il motivo della contestazione sono le frodi e le speculazioni dei trasformatori del pomodoro. Coldiretti ha partecipato alla protesta al fianco delle associazioni dei consumatori aderenti a Casper - Comitato contro le speculazioni e per il risparmio (Adoc, Codacons, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori).
Nel passaggio da pomodoro a passata, quindi dal campo alla tavola, il prezzo rincara di quasi venti volte (+1.733 per cento) con il prezioso ortaggio pagato a volte appena 5 centesimi al chilo agli agricoltori. ''Quest'anno il pomodoro e' stato pagato - denuncia il presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni - in campagna fino al 29 per cento in meno rispetto allo scorso anno. Dopo le prime forniture di prodotto abbiamo riscontrato un comportamento vessatorio delle industrie, che sono arrivate a non ritirare finanche il 50% del prodotto, disattendendo di fatto il contratto. I trasformatori stanno sistematicamente e strumentalmente deprezzando il pomodoro pugliese, come se fosse di scarto, riconoscendo scarsi 60 euro a tonnellata a fronte degli 80 per il pomodoro lungo e altrettanto scarsi 40 euro a tonnellata a fronte dei 70 pattuiti per il pomodoro tondo''.
''Oggi, in una situazione di assoluta emergenza - prosegue - e' fondamentale individuare e predisporre tutte le misure e le forme che riescano ad assicurare un sostegno adeguato al reddito dei coltivatori, oltre ai controlli per garantire assoluta trasparenza all'interno dell'intera filiera, rispetto ad una campagna del pomodoro decisamente da dimenticare''.