Sarah, i Ris: "Ritrovamento cellulare non è buon segno"
AVETRANA. Dopo oltre un mese di buio si palesa il primo indizio. E' stato ritrovato 35 giorni dopo la scomparsa il cellulare di Sarah Scazzi, la quindicenne avetranese scomparsa nel nulla il 26 agosto. I Ris tuttavia non hanno molti dubbi sul ritrovamento: non è un buon segno. "Il ritrovamento è importante, ma non è un segnale positivo", ha infatti sottolineato Luciano Garofano, l’ex comandante del Reparto investigazioni scientifiche, oggi consulente della famiglia Scazzi.
> Cugina convocata in procura di Taranto
> La madre: è importante indizio
Il telefonino è stato ritrovato in un terreno agricolo nei pressi del paese, ieri e, per uno strano caso del destino, proprio dallo zio della ragazzina, Michele Misseri. L’uomo aveva lavorato insieme ad un amico alla potatura degli ulivi, quando, per terra ha visto "una cosa bruciacchiata e ho avvertito un colpo al cuore".
Il telefonino aveva la mascherina della parte superiore sollevata, la parte posteriore bruciata ed era privo di scheda e batteria. Secondo gli inquirenti potrebbe essere stato gettato da un’auto in corsa. "Quel telefonino potrà dirci qualcosa ma non è stata certamente Sara a lanciarlo nel cespugli", ha commentato Garofano.
"Sono più confusa di prima" ha invece detto Concetta Serrano Spagnolo, la madre di Sara che, in giornata, ha smentito la voce di una presunta figlia segreta del marito, muratore a Milano. E intanto l'ipotesi del rapimento prende sempre più piede.
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Il telefonino aveva la mascherina della parte superiore sollevata, la parte posteriore bruciata ed era privo di scheda e batteria. Secondo gli inquirenti potrebbe essere stato gettato da un’auto in corsa. "Quel telefonino potrà dirci qualcosa ma non è stata certamente Sara a lanciarlo nel cespugli", ha commentato Garofano.
"Sono più confusa di prima" ha invece detto Concetta Serrano Spagnolo, la madre di Sara che, in giornata, ha smentito la voce di una presunta figlia segreta del marito, muratore a Milano. E intanto l'ipotesi del rapimento prende sempre più piede.
