Scomparsa Sarah Scazzi, il sindaco di Avetrana: "Chi sa qualcosa parli"

AVETRANA.Ancora buio pesto. Sono trascorsi 8 giorni da quando Sarah Scazzi è scomparsa da casa, ad Avetrana, ma non ci sono ancora indizi significativi sulla sua sorte. Dopo che gli inquirenti hanno formulato l’ipotesi del rapimento di cui è sospettato un 30enne, le indagini proseguono e oggi il sindaco della cittadina in provincia di Taranto ha lanciato un appello: “Chi sa qualcosa di Sarah, parli”. Intanto gli amici e i familiari non si danno pace e dopo aver lasciato che gli investigatori mettessero le mani sulle cose della 15enne, ora le accarezzano in cerca dei segreti più intimi di Sarah.

L'APPELLO DEL SINDACO - Mario de Marco, primo cittadino di Avetrana, ha fatto stampare 2 mila volantini con la foto di Sarah e 5mila cartoline che vengono distribuite ovunque in paese e nelle zone limitrofe. Si teme che la storia della giovane vada ad accodarsi a quella della piccola Denise Pipitone, per cui la madre ancora si tormenta e le cui indagini ancora sono in corso. Oggi, nel corso della conferenza stampa indetta, il sindaco ha chiesto a tutti i proprietari di fabbricati rurali e di terreni in campagna, di collaborare con gli investigatori controllando le loro proprietà.

I carabinieri hanno perquisito otto abitazioni di Avetrana e dei comuni limitrofi della provincia di Taranto, nell'ambito delle indagini per la scomparsa della quindicenne Sarah Scazzi. Gli accertamenti non hanno dato alcun esito utile alle indagini. Continuano, intanto, i controlli sul territorio, in particolare nelle numerose masserie e nei casolari abbandonati. Alle ricerche partecipano circa 50 persone tra forze dell'ordine e volontari.

CONTROLLI NELLE CAVE - Ispezionate dai carabinieri le numerose cave della zona di Avetrana, in provincia di Taranto. Perlustrata la zona confinante con la vicina provincia di Brindisi anche in seguito a una segnalazione anonima, poi rivelatasi frutto di un mitomane, giunta al 118 di Brindisi che parlava della presenza di un cadavere insaguinato. La segnalazione proveniva da una cabina telefonica.

SENTITI GLI AMICI - Inoltre i carabinieri, anche sulla base degli scritti trovati sui diari di Sarah, hanno convocato alcuni amici della ragazza. Altri, invece, si sono presentati spontaneamente in caserma aiutando i carabinieri a ricostruire tutta la rete di amicizie. Una pista, tra quelle aperte dagli inquirenti, porta proprio a un rapimento effettuato nell'ambito della rete di amicizie. Sarah frequentava un gruppo del quale faceva parte una cugina composto anche da persone maggiorenni e in ogni caso più grandi di lei.

GLI AMICI 'VIRTUALI' - Gli inquirenti stanno verificando la lista degli amici “virtuali” e cercano corrispondenze con quelli che appaiono sui suoi diari, dai quali non emerge la spensieratezza tipica di una ragazzina. Al contrario si leggono frasi animate da ansie, segreti, inquietudini ed emozioni non molto positive: “Essere allegri non vuol dire essere felici”, “si ride e si scherza, ma si ha solo voglia di piangere”. I primi spasimanti, le prime delusioni d’amore. Un sentimento non corrisposto sembra farla soffrire. “Ciao Sabrina, non risponde neanche al telefono, non vedo l’ora che tornino Claudio e papà”, scriveva Sarah alla cugina. E ancora: “Ti amo, perché non lo vuoi capire?”. L’amichetto a cui Sarah rivolge queste frasi scritte sarebbe un certo “Devil95”, il nickname a cui si cerca di dare identità.
I genitori temono il peggio e gli investigatori seguono la pista del rapimento non a scopo estorsivo, compiuto probabilmente da un conoscente di Sarah che si sarebbe trasformato poi nel suo aguzzino.

LA SENSITIVA: NESSUN FLASH POSITIVO - La sensitiva Rosemery Laboragine, la donna che permise il ritrovamento del corpo senza vita della paracadutista Melania La Mantia, dice di non avere nessun “flash positivo” riguardo alla scomparsa di Sarah Scazzi. “Secondo me conosceva chi l’ha presa. La vedo portata via non per soldi, ma per violenza, una storia di sesso” – continua la sensitiva – “La vedo morta sepolta nelle campagne. Vicino ci sono legna e acqua, può essere un corso d’acqua o il mare, non so“.