Sarah, la testimonianza dello zio: "Sentii il rombo di una macchina di grossa cilindrata"

AVETRANA. Le indagini sulla scomparsa di Sarah Scazzi stanno prendendo una netta accelerazione dopo l'ultimo ritrovamento dell'altro ieri, in aperta campagna, del suo cellulare. In queste ore sono infatti sotto il torchio della Procura di Taranto la cugina di Sarah, Sabrina, e gli amici. Sui colloqui non è trapelato nulla, gli inquirenti mantengono il massimo riserbo. Sono riprese le ricerche nella zona di Avetrana dove ieri, lo zio di Sarah, ha trovato il cellulare della ragazza, privo di scheda “sim” e della batteria.
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Si stanno vagliando anche i tabulati telefonici dell’utenza di Sara, dai quali potrebbero emergere elementi utili.
Sul ritrovamento del telefonino da parte dello zio della ragazza,la madre dice al Tg5: “Se dovessi escludere una persona, escluderei proprio mio cognato”.
Ieri, però, lo zio di Sarah, padre di Sabrina, ha aggiunto un altro tassello di puzzle a questa storia: "Mi sono ricordato, e l´ho detto ai carabinieri il giorno prima di trovare il telefono - ha raccontato - di aver sentito il 26 agosto intorno alle 14 il rumore di una macchina diesel di grossa cilindrata passare davanti a casa mia. Ero in cantina e poco dopo mia figlia Sabrina è venuta a dirmi che Sarah non era arrivata e che stavano andando a cercarla".