Grandi opere, il rilancio del governo Berlusconi
ROMA. Il governo Berlusconi ha rilanciato il piano delle grandi opere infrastrutturali avviato nel 2001 con l'approvazione della legge Obiettivo con l'intento di raggiungere due risultati: aggiungere un altro importante elemento al piano anticrisi; recuperare il trentennale ritardo infrastrutturale dell'Italia. E' quanto si sottolinea in un dossier sui ''due anni di governo'' consegnato a Villa Madama in occasione della conferenza stampa di fine anno del premier.
I FINANZIAMENTI - In particolare, i principali finanziamenti del 2009 hanno riguardato il ponte sullo stretto per 1,3 miliardi di euro, il Mose per Venezia per 800 milioni, l'Expo 2015 e le metropolitane di Roma, Catania, Bari, Parma per 1,5 miliardi, strade e autostrade (Salerno-Reggio calbria, Tunnel del Frejus, statale Jonica) per 2 miliardi, autostrade (Pedemontana, Cecina-Civitavecchia, Brescia-Padova) per 8,1 miliardi, alta velocita' ferroviaria per 2,75 miliardi, sistema idrico nel mezzogiorno per 150 milioni.
I FINANZIAMENTI - In particolare, i principali finanziamenti del 2009 hanno riguardato il ponte sullo stretto per 1,3 miliardi di euro, il Mose per Venezia per 800 milioni, l'Expo 2015 e le metropolitane di Roma, Catania, Bari, Parma per 1,5 miliardi, strade e autostrade (Salerno-Reggio calbria, Tunnel del Frejus, statale Jonica) per 2 miliardi, autostrade (Pedemontana, Cecina-Civitavecchia, Brescia-Padova) per 8,1 miliardi, alta velocita' ferroviaria per 2,75 miliardi, sistema idrico nel mezzogiorno per 150 milioni.
