Yara Gambirasio e Sarah Scazzi, due mondi paralleli ma opposti

BARI. Sta prendendo ormai piede da diversi giorni il caso di Yara Gambirasio, scomparsa il 26 novembre, ironia della sorte lo stesso giorno in cui è stata uccisa Sarah Scazzi nell’agosto scorso. Ancora non si hanno notizie certe; resta agli atti solo il fermo di un tunisino bloccato dai carabinieri su un traghetto diretto a Tangeri che potrebbe essere coinvolto nella vicenda. Quella che da subito è partito soprattutto a livello mediatico è stato un inevitabile parallelo sulle diverse scomparse delle due ragazze. Nel corso della trasmissione domenicale “la Vita in Diretta” il dibattito si è aperto sulle differenti reazioni che le due famiglie Scazzi e Gambirasio hanno avuto nel gestire i rapporti con i i giornalisti.
Dichiarazioni di presentatore e opinionisti hanno subito messo in luce le differenze: “Da notare la dignità di questa famiglia”, “Molto diverso dal caso Scazzi in cui nessuno sfuggiva alle telecamere”.
Lo stesso inviato del Tgr Roberto Pacchetti ha spiegato: “Questo non è un paese (Brembate di Sopra) omertoso, sono persone che hanno poche cose da dire manifestando una grande solidarietà alla famiglia”.
Il neuropsichiatra infantile Montecchi Francesco risponde con il suo punto vista: “Questa è una famiglia che tiene ad una riservatezza che diversamente dagli altri casi cerca di proteggere i propri figli”.
Il presentatore, Massimo Giletti, che ha lasciato liberamente parlare i propri ospiti i quali hanno palesemente messo in luce una diversità di reazioni umane legata alla diversa dislocazione geografica, ha cercato di gettare un mantello di circostanziale neutralità affermando che non si può parlare dei due casi dividendoli tra nord e sud.
La chiacchierata mediatica si è inquietantemente conclusa con l’affermazione: “Il nord è un sistema X il sud è un sistema Y”.

(Roberta Calò)