Yara, l'allenatrice: è stata rapita
di Redazione
E' ancora buio pesto sulla scomparsa di Yara Gambirasio, la giovane ginnasta tredicenne di cui si sono ormai perse le tracce da 28 giorni. Stamane i militari hanno nuovamente ascoltato il papà di Yara, Fulvio Gambirasio. Ai cronisti che lo aspettavano fuori dalla caserma, Fulvio Gambirasio non ha voluto rivelare il contenuto del colloquio con gli investigatori, ma ha detto di nutrire ancora la speranza di riabbracciare la figlia.
Intanto in un'intervista all' "Eco di Bergamo", l'allenatrice di ginnastica ritmica di Yara, Daniela Rossi, racconta gli ultimi momenti trascorsi con la ragazzina. Ed è certa di una cosa: la tredicenne non si è allontanata volontariamente, ma è stata rapita. Le altre ragazze "ci sono rimaste male quando si parlava di appuntamenti segreti, fughe volontarie. Ripetono: non è così Yara. E lo dico anche io: certe cose non stanno in piedi", ha detto l'istruttrice.
"Quella sera - ha proseguito - c'era un allenamento e Yara era venuta ad assistere. È proprio da lei: ogni scusa è buona per venire in palestra. La sua faccia ce l'ho in mente. È stampato qui, quel sorrisone. A quell'attimo mi aggrappo nel pensarla: stava bene, era contenta". Daniela Rossi ha inoltre chiarito il "mistero" dello stereo: "Quello della polisportiva era rotto, ne serviva uno per la gara. Keba (sorella maggiore di Yara, ndr), che mi affianca nelle lezioni e mi aiuta, ha spiegato che uno lo poteva portare lei. Ha chiesto a casa, Maura ha acconsentito e alla fine è stata Yara a portarlo. Ma è stato un caso".
E' ancora buio pesto sulla scomparsa di Yara Gambirasio, la giovane ginnasta tredicenne di cui si sono ormai perse le tracce da 28 giorni. Stamane i militari hanno nuovamente ascoltato il papà di Yara, Fulvio Gambirasio. Ai cronisti che lo aspettavano fuori dalla caserma, Fulvio Gambirasio non ha voluto rivelare il contenuto del colloquio con gli investigatori, ma ha detto di nutrire ancora la speranza di riabbracciare la figlia.
Intanto in un'intervista all' "Eco di Bergamo", l'allenatrice di ginnastica ritmica di Yara, Daniela Rossi, racconta gli ultimi momenti trascorsi con la ragazzina. Ed è certa di una cosa: la tredicenne non si è allontanata volontariamente, ma è stata rapita. Le altre ragazze "ci sono rimaste male quando si parlava di appuntamenti segreti, fughe volontarie. Ripetono: non è così Yara. E lo dico anche io: certe cose non stanno in piedi", ha detto l'istruttrice.
"Quella sera - ha proseguito - c'era un allenamento e Yara era venuta ad assistere. È proprio da lei: ogni scusa è buona per venire in palestra. La sua faccia ce l'ho in mente. È stampato qui, quel sorrisone. A quell'attimo mi aggrappo nel pensarla: stava bene, era contenta". Daniela Rossi ha inoltre chiarito il "mistero" dello stereo: "Quello della polisportiva era rotto, ne serviva uno per la gara. Keba (sorella maggiore di Yara, ndr), che mi affianca nelle lezioni e mi aiuta, ha spiegato che uno lo poteva portare lei. Ha chiesto a casa, Maura ha acconsentito e alla fine è stata Yara a portarlo. Ma è stato un caso".
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CRONACA
