8 marzo, il giorno dopo: omaggio alla donna barese

di Vittorio Polito. Il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi nel 2003, in occasione della festa della donna, invio un messaggio al Ministro delle Pari Opportunità che così concludeva: «La presenza femminile in Italia trova ancora inadeguata diffusione nelle istituzioni e nel mondo politico. È un divario che va certamente colmato, non solo per ampliare le pari opportunità, ma anche perché grande ne sarà il vantaggio per la vita pubblica. Nelle democrazie nelle quali la presenza femminile è già pienamente affermata anche nelle istituzioni si avverte
maggiore equilibrio nel dibattito tra le parti, maggiore vicinanza tra istituzioni e
Società civile». Purtroppo ancora oggi si deve constatare che il consiglio di Ciampi è stato disatteso e che solo qualche timido passo in avanti è stato fatto. Ciò non toglie il ruolo che la donna pian piano si sta guadagnando, augurandoci che il divario diminuisca sempre più.
Curiosità: A testimoniare il contributo di omaggio verso la donna barese, viene in nostro aiuto Plinio il Vecchio con la sua “Naturalis historia”, attraverso la quale tramandò, insieme a parecchie esperienze personali, innumerevoli notizie. Riporto quanto scrive a tal proposito Vito Antonio Melchiorre, nella sua pubblicazione “Donne baresi” (Adda Editore): «La tradizione storica, tramandata da Plinio, attribuisce l’origine della regione pugliese a dodici adolescenti e ad altrettante vergini provenienti dall’opposta sponda illirica, riconoscendo implicitamente ad almeno una di tali coppie il merito d’aver dato origine alla popolazione che fondò Bari», dimostrando che a quell’epoca la dignità femminile era perfettamente pari a quella maschile.

Vi è un angelo nella famiglia,
che rende il compimento dei doveri meno arido,
i dolori meno amari: la donna.

Giuseppe Mazzini

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