Bari, ferito per aver assistito ad una rissa al Libertà: 1 arresto
BARI. Ferito da un colpo d'arma da fuoco solo perche' stava assistendo a una furibonda lite tra due famiglie per motivi di vicinato: e' la spiegazione che gli inquirenti hanno dato a un misterioso episodio accaduto la sera del 10 febbraio in via Pascoli al quartiere Liberta' a Bari (leggi anche: Laudati, in atto a Bari imbarbarimento dei comportamenti criminali). In quella occasione, poco dopo le 21, un giovane di 21 anni, Gianluca Novelli, venne ferito in modo grave da alcuni proiettili di pistola. Ieri sera gli agenti della Squadra Mobile della Questura, su ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal gip del Tribunale, su richiesta della Procura del capoluogo, e' stato arrestato Damiano Mininni, 52 anni di Bari, pluripregiudicato, residente al quartiere Santo Spirito, con le accuse di tentato omicidio e detenzione e porto illegale di arma da sparo.
3 INDAGATI PER RISSA - Altre tre persone risultano indagate per rissa. Si e' scoperto dalle indagini che all'origine dell'episodio c'era una furibonda lite fra due famiglie dirimpettaie: i De Mattia e i Mininni. Da tempo i rapporti di vicinato fra la famiglia di Cosimo Mininni, 53 anni, fratello di Damiano, e Giuseppe De Mattia, detto Pippo, 36 anni, erano pessimi.
Secondo gli inquirenti, infatti, proprio quest'ultimo sarebbe dovuto essere il bersaglio dell'agguato. I rapporti precipitarono il giorno prima del ferimento, il 9 febbraio, quando Pina Mininni, 30 anni, figlia di Cosimo e nipote di Damiano, verso' un secchio, pare volutamente secondo il racconto di alcuni testimoni, sui pantaloni di De Mattia, suo dirimpettaio, rovinandogli il capo di abbigliamento. Fra i due scoppio' l'ennesimo litigio. La ragazza chiese all'uomo di andare via dal quartiere. Vecchie ruggini che da quel momento avrebbero portato a un'escalation sfociata nella sparatoria della sera dopo.
3 INDAGATI PER RISSA - Altre tre persone risultano indagate per rissa. Si e' scoperto dalle indagini che all'origine dell'episodio c'era una furibonda lite fra due famiglie dirimpettaie: i De Mattia e i Mininni. Da tempo i rapporti di vicinato fra la famiglia di Cosimo Mininni, 53 anni, fratello di Damiano, e Giuseppe De Mattia, detto Pippo, 36 anni, erano pessimi.
Secondo gli inquirenti, infatti, proprio quest'ultimo sarebbe dovuto essere il bersaglio dell'agguato. I rapporti precipitarono il giorno prima del ferimento, il 9 febbraio, quando Pina Mininni, 30 anni, figlia di Cosimo e nipote di Damiano, verso' un secchio, pare volutamente secondo il racconto di alcuni testimoni, sui pantaloni di De Mattia, suo dirimpettaio, rovinandogli il capo di abbigliamento. Fra i due scoppio' l'ennesimo litigio. La ragazza chiese all'uomo di andare via dal quartiere. Vecchie ruggini che da quel momento avrebbero portato a un'escalation sfociata nella sparatoria della sera dopo.
