Barletta, restauro retro cattedrale: tanti danari per uno scenario desolante

di Nicola Ricchitelli. Per alcuni un pugno nell’occhio, per altri un pugno nello stomaco, per tutti un pugno e basta: alla fine quella ringhiera stile villaggio turistico messa su per recintare il rinvenimento di recente scoperta nel retro cattedrale non è piaciuta a nessuno, specie se per le opere di sistemazione dell'area archeologica retrostante la Cattedrale, nella parte dell'abside di fronte al Castello, sono stati spesi ben 290.000 euro a carico del bilancio comunale.
A pensare che il ritrovamento di un altro pezzo dimenticato della storia barlettana (scoperto casualmente al 2006) aveva generato buone speranze sotto questi vari profili, ma con il passare del tempo altro non era diventata che un'area tormentata per via del selciato sconnesso (croce e delizia sia dei residenti che degli automobili in transito) oltre che per l'indecoroso stato dei luoghi (nocivo anche all'immagine turistica del centro storico).
Ma non solo: oltre la resa complessiva estetico-funzionale della recinzione a guardia dell'area di scavo, oggetto di polemiche sono anche il taglio di tre alberi, ritenuto da tanti non solo antieconomico quanto offensivo delle attuali politiche ambientaliste e del diffuso senso pro natura nella cittadinanza.